Regio Insubrica, “si firmi l’intesa sui frontalieri”
Casellario giudiziale, legge cantonale sugli artigiani, accordo sui frontalieri e altre vertenze italo-ticinesi hanno fatto da sfondo all’assemblea della Regio Insubrica tenutasi giovedì al Teatro Maggiore di Verbania.
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Cresciuto in Ticino, ho maturato esperienze in varie testate e in diversi media, dalla carta stampata e all’informazione online e alla radio. Iniziali: spal
Riguardo ai pendolari lombardi e piemontesi in Svizzera il presidente del governo ticinese Manuele Bertoli ha ricordato che l’intesa “è ferma perché la parte italiana ha chiesto di rimuovere gli elementi critici” e con l’annunciata revoca dell’obbligo di presentazione del casellario giudiziale “sono stati fatti i passi dovuti”: “Ora chiediamo che si vada avanti”.
Anche perché le nuove norme, destinate a ridurre il fenomeno del dumping salariale sul mercato del lavoro confederato, “non sono un atto ostile verso nessuno” ma vanno ad “ammodernare un patto vecchio (ndr, 1974) nato in un altro mondo”, in cui peraltro non esisteva neanche l’Unione europea che conosciamo oggi.
Su questo argomento però il presidente Bertoli ha ribadito l’impegno ticinese a sostenere le zone italiane di frontiera riguardo alle risorse che Roma ha promesso di garantire in sostituzione dei versamenti effettuati finora dai cantoni (quota parte delle imposte versate nella Confederazione dai lavoratori frontalieri).
Ma non tutti sono d’accordo, nemmeno all’interno della comunità Regio Insubrica, sull’impostazione ticinese. Il rappresentante della provincia di Como Mirko Baruffini ha sostenuto infatti che il casellario giudiziale “è solo la punta dell’iceberg” in relazione all’atteggiamento di chiusura da parte ticinese (iniziativa prima i nostri, legge sulle commesse pubbliche, albo artigiani e valichi chiusi) e “i tempi non sono maturi per la firma dell’accordo sui frontalieri”.
Ma nel corso dei lavori assembleari in verità ha prevalso sicuramente un approccio collaborativo ai due lati del confine e in proposito il neo presidente Aldo Reschigna, vicepresidente della Regione Piemonte che è subentrato alla collega lombarda Francesca Brianza, ha osservato che la Regio Insubrica “è un luogo prezioso in cui i problemi possono essere affrontati con la consapevolezza che insieme possiamo crescere” senza bisogno che vengano evocati muri. Del resto proprio la Regio Insubrica è stato luogo di mediazione che, in particolare in riferimento alle nuove norme restrittive cantonali sugli artigiani, ha portato a individuare soluzioni concordate su specifici punti.
Durante la seduta, in cui sono state apportate alcune modifiche statutarie resesi necessarie per il corretto funzionamento dell’associazione transnazionale, è stato inoltre sottolineato in diversi interventi come l’ingresso delle regioni (Lombardia e Piemonte), a seguito della recente riforma delle province, abbia consentito il rilancio dell’euroregione. A conclusione della seduta è stata infine conferita all’unanimità la carica di membro onorario della Comunità di lavoro Regio Insubrica all’ex segretario (ed ex cancelliere ticinese) Giampiero Gianella.
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