In Ticino il 90 per cento dei nuovi dentisti sono italiani
Cliniche low cost e professionisti stranieri mettono sotto pressione il ricco mercato sanitario elvetico
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Dentisti low cost a pochi passi dalla frontiera
Dentisti di provenienza extraeuropea che operano in Svizzera con titoli riconosciuti da un paese Ue, afflusso crescente di professionisti italiani e cliniche low cost attive a pochi chilometri dalla frontiera. È la situazione che si trovano ad affrontare i quasi 400 dentisti operanti in Ticino che subiscono quotidianamente le pressioni della concorrenza straniera sul ricco mercato sanitario elvetico.
Una concorrenza che si declina in vari modi, dai professionisti stranieri – in stragrande maggioranza italiani – attratti dai lauti guadagni, presunti o reali, che offre la realtà svizzera, ai dentisti che pubblicizzano nella Confederazione le loro tariffe super convenienti praticate a pochi minuti d’auto dalla frontiera, come nel caso – nel nostro servizio video – del portale Amicodentista.ch. Sono diversi, a quanto sembra, i cittadini residenti in Svizzera che si recano all’estero soprattutto per interventi odontoiatrici, e Germania e Italia possono, in linea teorica, offrire un’alternativa a destinazioni più lontane e di affidabilità meno sicura.
Ma, come anticipato, è in crescita soprattutto la concorrenza interna. Negli ultimi due anni il 90 per cento delle domande sottoposte alle autorità cantonali per l’ottenimento del libero esercizio in Ticino sono state inoltrate da dentisti provenienti dal Belpaese. E con la sottoscrizione degli Accordi bilaterali con Bruxelles i cittadini dell’UE hanno sostanzialmente gli stessi diritti dei dentisti elvetici. Ad essi infatti sono richiesti, dal profilo formale, solo alcuni documenti ulteriori da allegare alla domanda depositata al Cantone, come il riconoscimento del titolo estero da parte dell’Ufficio federale di sanità pubblica e, in aggiunta al casellario giudiziale (richiesto a tutti), anche il cosiddetto good professional standing che certifica il fatto che il professionista non ha subito sanzioni amministrative nei paesi in cui ha operato negli ultimi 5 anni.
Gli ambiti su cui può eventualmente esercitare una certa pressione il Cantone si limitano all’eventuale inadeguatezza della copertura assicurativa del “candidato” e alla soglia prefissata di professionisti abilitati a fatturare prestazioni di spettanza delle assicurazioni sociali o comunque collegate col settore degli infortuni. Per il resto vige il principio del libero commercio, così caro anche ai padri costituenti della Confederazione.
Leonardo Spagnoli
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