Incendio, arrivano gli aiuti dall’Italia
Proseguono le operazioni di spegnimento sul Monte Gambarogno, interrotte nella notte. In mattinata, da parte italiana, si sono recate sul posto pure alcune squadre di volontari dell’Antincendio boschivo della provincia di Varese. Sempre dall'Italia, arrivati in soccorso pure due Canadair, i grandi aerei per lo spegnimento.
L’incendio sui monti del Gambarogno continua a preoccupare. Le raffiche di vento irregolari, tra i 60 e i 90 km/h, come annunciato da MeteoSvizzera, non si sono fermate nella notte. Le operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato vicino all’alpe di Neggia, invece, hanno dovuto essere interrotte per l’oscurità. Sul posto, a temperature sotto lo zero, è comunque rimasta una squadra di terra, composta da dieci persone. L’obiettivo era sorvegliare e proteggere la zona vicino alla strada che porta al paese di Indemini, le cui abitazioni non sarebbero ancora state toccate dalle fiamme.
Le operazioni di spegnimento sono quindi riprese questa mattina (martedì), dopo la riunione di coordinamento, con altre squadre composte da diverse decine di militi e i sei elicotteri e si prevede di continuare anche nei prossimi giorni. In mattinata, da parte italiana, si sono recate sul posto pure alcune squadre di volontari dell’Antincendio boschivo (Aib) della provincia di Varese per mettersi a disposizione. Sempre dalla vicina Italia, un primo Canadair, i grandi aerei per lo spegnimento, è arrivato sul Verbano in mattinata per concentrarsi sull’altro rogo della zona, quello di Gurro in Val Cannobina scoppiato ieri pomeriggio (lunedì).
Nel primo pomeriggio è giunto anche un secondo velivolo da Albenga ed entrambi sono impegnati con i primi scarichi d’acqua anche sulle fiamme dei monti gambarognesi. Presente sul posto anche il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera.
I velivoli, dopo aver calibrato i lanci, scendono il più possibile vicino a terra, in particolare nell’avvallamento, per spegnere in maniera mirata le fiamme appena sopra Indemini, mentre gli elicotteri continuano a lavorare sull’altro fronte.
Tornando in Gambarogno, ieri durante il pomeriggio le forti raffiche di vento hanno fatto ripartire alcuni focolai, ma fortunatamente il perimetro dell’incendio non si è allargato. Stando alle ultime considerazioni del comandante dei pompieri di Bellinzona, Samuele Barenco, il fuoco interessa una superficie di 100 ettari. Oltre al vento, a complicare le operazioni sono state anche la scarsa visibilità, causata da precipitazioni quasi nevose, e le fredde temperature.
L’incendio è scoppiato nella notte tra sabato e domenica, per cause ancora da chiarire. Gli abitanti di Indemini e frazioni, allontanati domenica sera in via precauzionale, non possono ancora tornare a casa.
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