Arrestati i promotori di sedicenti università
L'ex direttore dell'istituto Ipus e sua moglie sono stati arrestati in Ticino a dicembre. Lo ha confermato martedì il Ministero pubblico. Con una nuova, sedicente università nei Grigioni avrebbero truffato oltre un centinaio di studenti.
Gli stessi promotori che avevano lasciato Chiasso, dopo la condanna della Ipus per uso abusivo della denominazione ‘universitario’, avevano rilevato una scuola in un altro cantone e l’avevano chiamata Unipolisi con le stesse, false promesse.
L’ex sedicente università, della quale un’inchiesta della Radiotelevisione svizzeraCollegamento esterno RSI aveva svelato esami senza controlli e insegnanti non abilitati, prometteva a studenti perlopiù italiani titoli in fisioterapia e infermieristica riconosciuti in tutta Europa.
Liquidata e riapparsa altrove
Ipus era stata liquidata nel 2016, un anno prima della condanna. I promotori erano indagati da mesi per truffa e appropriazione indebita per centinaia di migliaia di franchi pagati -in rette- dagli studenti di Chiasso.
Nella sede di Unipolisi -quella legale è in Vallese, quella didattica a Disentis- ora non c’è più nessuno, né professori, né dirigenti.
Nei Grigioni, spiega alla RSI il consigliere di Stato Martin Jaeger, l’istituto non aveva mai chiesto l’autorizzazione d’esercizio.
“Dal 2012”, aggiunge, “si contano diversi casi. In Mesolcina sono state quattro, le cosiddette università. Le abbiamo avvisate che le avremmo multate. Alcune si sono trasferite, altre sono semplicemente sparite”.
Studenti costituiti parte civile
La nuova inchiesta in Ticino è condotta, come quella precedente, dalla procuratrice Claudia Rigamonti.
Decine di ex studenti truffati hanno fatto gruppo e attraverso lo stesso legale si sono costituiti parte civile per tentare di ottenere un risarcimento.
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