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La navigazione della discordia sul Lago Maggiore

Una nave verso la fermata di Ascona sul Lago Maggiore.
La Confederazione per ora non intende intervenire sulla gestione della navigazione sul Lago Maggiore. © Keystone / Luca Crivelli

Il Consiglio federale non intende disdire la Convezione con l'Italia che da 25 anni disciplina la navigazione sul lago Maggiore e sul Lago di Lugano, come vorrebbe invece la mozione presentata lo scorso novembre dalla deputazione ticinese (primo firmatario Bruno Storni) per tentare di migliorare la qualità del servizio garantito sul bacino svizzero del Verbano.

La Confederazione si dice consapevole delle difficoltà che tre mesi fa avevano indotto l’Ente di sviluppo del Locarnese ad appellarsi al Consiglio di Stato (governo del Canton Ticino), ma ritiene che la disdetta sia la mossa sbagliata.

“Disdire la convenzione internazionale senza una chiara soluzione subentrante significherebbe lasciare entrambi i laghi senza prescrizioni di circolazione e di ammissione e creare un enorme vuoto giuridico, con pregiudizio per la certezza del diritto – afferma nella sua presa di posizione -. Ne potrebbe ad esempio risultare compromesso il regolare servizio di navigazione sia sul Lago Maggiore sia sul Lago di Lugano”.

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“Che si muova in canton Ticino”

Secondo il Consiglio federale a poter smuovere le acque è il Ticino. Le autorità cantonali – in collaborazione con le imprese interessate e altri fornitori di servizi turistici – dovrebbero definire “proposte consolidate per la navigazione sul Lago Maggiore, che in un secondo momento potranno essere coordinate con i partner italiani nell’ambito della rispettiva Commissione mista”.

In vista non c’è quindi alcuna svolta nei tempi auspicati dal Locarnese che, da tempo, denuncia l’impatto negativo sul turismo dell’attuale situazione. La responsabilità viene in gran parte attribuita all’ente governativo italiano (Gestione governativa dei servizi pubblici di linea di navigazione sui laghi Maggiore, di Garda e di Como), partner della Società navigazione di Lugano nel Consorzio che assicura il servizio sui due laghi.

“La concessionaria italiana utilizza le sue credenziali di monopolista esclusivo sul Lago Maggiore anche per interferire sulle scelte del traffico interno svizzero”, scriveva l’Ente di sviluppo del Locarnese e Vallemaggia a Bellinzona. Sulla parte elvetica del lago operano infatti contemporaneamente due compagnie: la concessionaria italiana che si occupa del traffico internazionale e la società ticinese che gestisce il traffico interno, ma deve farlo noleggiando le navi del partner italiano non avendo una propria flotta.

Inoltre la Convenzione stabilisce che: “L’esercizio del servizio pubblico di navigazione di linea è assicurato, sia nel bacino italiano sia in quello svizzero, da un’impresa italiana munita di atto di concessione italiano alla quale la Svizzera si impegna a rilasciare la concessione per il proprio bacino”.

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