La scuola media in Ticino compie 40 anni
La legge che la istituiva fu approvata il 21 ottobre 1974
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20.10.2014: Tanti auguri Scuola Media
Esattamente 40 anni fa, il 21 ottobre 1974, in Ticino vi fu una riforma profonda e incisiva in seno all’istruzione dei giovani. Nacque la scuola media, che voleva essere più equa e democratica rispetto al passato.
In un comunicato diffuso lunedì, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport celebra tale anniversario, ricordando che l’artefice e “dinamo” di questa riforma fu Franco Lepori, quando era dirigente dell’Ufficio studi e ricerche. Per conto di tale ente operò un approfondito studio che consentì di dimostrare come lo studio in Ticino non fosse equamente distribuito e che ci fosse necessità di modernizzare in ottica generale le strutture scolastiche, di potenziare la formazione dei docenti rivedendo nel contempo i programmi d’insegnamento e – come rilevò lo stesso Lepori – “mettendo l’allievo al centro degli interessi della scuola”.
Nel corso degli anni la scuola media si è poi continuamente aggiornata, adottando alcune riforme che hanno permesso di migliorarne ulteriormente le peculiarità e attualmente sono in atto due progetti di ampio respiro che permetteranno una nuova trasformazione, definita “decisiva”. Infatti da un lato sono fase di rielaborazione i piani di studio che orienteranno la didattica verso lo sviluppo di competenze degli alunni e, dall’altro, entro fine 2015 sarà svelata una proposta di riassetto della scuola dell’obbligo che sarà innovativa ma fedele agli ideali dell’insegnamento in Ticino che verrà presentata entro Capodanno.
Red MM
Dagli archivi della RSI un documento video del 1974
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Cronache dal Gran Consiglio del 17/10/1974
Nel servizio le opinioni sul progetto di riforma dell’insegnamento di: De Faveri: Unione Operaia Liberale Radicale (UORL); Pedrazzi: Unione Democratica di Centro (UDC); Cavagna: Partito del Lavoro (PdL); Canevascini: Partito Socialista Ticinese (PST); Carloni: relatore di minoranza; Scacchi: relatore di maggioranza e Sadis, capo del Dipartimento pubblica eduzione.
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