Giusto proporre ai disoccupati di cercare impiego oltre confine?
È un'iniziativa che aveva fatto discutere fin dai suoi albori quella di Basilea Città, che ha organizzato delle serate informative indirizzate ai disoccupati residenti nel cantone dal titolo: "Vivere in Svizzera – lavorare come frontalieri in Germania". Gli incontri hanno avuto successo e, nonostante le critiche, probabilmente continueranno.
Basilea Città ha uno dei tassi di disoccupazione più alti della Svizzera tedesca e dallo scorso anno ha cominciato a informare attivamente chi è alla ricerca di un lavoro sulle possibilità offerte nella vicina Germania o in Francia. Anche Basilea Campagna e Argovia hanno introdotto iniziative simili.
Non si tratterebbe di invitare i disoccupati a cercare impiego all’estero. “Le serate erano aperte a tutti e abbiamo contattato i disoccupati che, nei loro annunci, si sono detti interessati al mercato del lavoro europeo”, ha detto la responsabile dell’Ufficio cantonale dell’economia e del lavoro, che organizza gli incontri.
Tuttavia c’è chi storce il naso e ritiene che gli sforzi del cantone dovrebbero essere indirizzati nell’aiutare i disoccupati a trovare un impiego in Svizzera, dove il livello dei salari e il costo della vita sono più elevati che nella vicina Germania.
Secondo i sindacati, inoltre, questi incontri rappresentano un primo passo rischioso che potrebbe prima o poi condurre all’obbligatorietà, per le persone iscritte presso gli uffici regionali di collocamento, di dimostrare di stare cercando impiego anche all’estero.
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