Nel 2016, in Ticino, sono state registrate quasi 8 mila entrate irregolari di migranti minorenni. Le cifre destano preoccupazione, specie per i minori non accompagnati. Come affrontano il problema le autorità svizzere e italiane? L’approfondimento del Quotidiano della Radiotelevisione svizzera.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 19.05.2017)
Contenuto esterno
In Italia, i migranti sbarcati dal 1° gennaio a oggi sono quasi 37 mila, con un aumento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Quest’anno, si contano già 5551 minori non accompagnati. Quelli intercettati alla stazione ferroviaria di Chiasso vengono portati al centro affluenza delle Guardie di confineCollegamento esterno per un colloquio e le prime verifiche su provenienza e identità, ma non di rado senza passaporto. I 7832 tentativi di entrata dello scorso anno, cifra resa nota dall’Amministrazione federale delle doganeCollegamento esterno, comprendono quindi minori accertati ma anche autodichiarati.
“Riammessi in Italia”
Per i migranti minorenni, le autorità hanno un occhio di riguardo, tuttavia le regole sull’ammissione non cambiano: un ragazzo guineano, che racconta al Quotidiano di essere al terzo tentativo di attraversamento della Svizzera per andare a nord, non ha chiesto asilo e dunque non può restare. Lo stesso vale per il ragazzo che è con lui. Entrambi dicono di avere 17 anni.
Un flusso, quello dei minori ma anche della madri con figli piccoli, che di fatto rimbalza dall’altra parte della frontiera. Ad esempio nei locali della parrocchia di Rebbio, nella cintura urbana di Como, dove dal 2011 don Giusto Della Valle ha aperto le porte ai migranti, ma di recente ha dovuto chiuderle ai maschi adulti per il numero crescente di madri con figli piccoli.
Altri minorenni o madri con figli “riammessi in Italia” sono trasferiti, dopo un passaggio al Campo della Croce Rossa di Como, in due strutture di accoglienza temporanea, l’Opera don Guanella e l’Istituto Santa Croce.
I rari ricongiungimenti
Un problema reale, per i minori, è quello dei ricongiungimenti familiari: la domanda viene avviata nel paese in cui si è stati registrati ma in Italia la pratica è ancora lunga e complessa, dura almeno 8 mesi, e i ragazzi poco o nulla informati si spazientiscono e tentano la sorte da soli.
Intanto, a Chiasso, si sta sperimentando un modello accelerato –nazionale- per le domande d’asilo e per i ricongiungimenti familiari di questi minori soli. I migranti che fanno una chiara richiesta d’asilo per la Svizzera vengono condotti al vicinissimo centro di registrazione, gestito direttamente della Segreteria di Stato della migrazioneCollegamento esterno (SEM), che apre la procedura.
Spazi e centri per i minori
Nel 2016, in tutto il Paese, le domande d’asilo da parte di minori non accompagnati sono state 1997, una cifra in calo rispetto al 2015, ma in crescita percentualmente rispetto al totale delle domande.
Anche per questo saranno creati spazi specifici per i ragazzi, separati dagli adulti, come in parte già avviene al centro per richiedenti asilo di Losone, dove si trovano attualmente 10 minori e dove a partire da luglio la SEM lancerà un progetto pilota di un anno con alcuni educatori sociali.
I minori che hanno già ricevuto uno statuto di rifugiati sono invece presi a carico dal Cantone, che tramite la Croce Rossa li alloggia negli unici due centri esistenti, a Paradiso per i bambini, a Castione per i più grandi. Quest’ultimo centro, che ha aperto i battenti a inizio 2017, ne ospita al momento 19.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Condannato in Ticino passatore palestinese
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’uomo -32 anni, cittadino palestinese residente in Svezia- passava spesso dal valico incustodito di Indemini, nel Gambarogno. A bordo dell’auto, presa a noleggio, c’erano fino a 9 clandestini. Un itinerario scomodo, quello dei tornanti della zona, che ha funzionato per 2 mesi e mezzo fino al 13 ottobre scorso, quando è stato arrestato. Passatore per…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nella risposta all’interpellanza della deputata zurighese Barbara Schmid-Federer (PPD) il governo ha precisato che la maggior parte di ragazzi (7’832) è stata bloccata dalle guardie di confine in Ticino. Nella stragrande maggioranza di casi (95%) le autorità elvetiche si sono attenute alle indicazioni anagrafiche ricevute dagli immigrati e non dai documenti (spesso peraltro inesistenti) mentre…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per l’istituzione europea la decina di navi delle ONG presenti nel Mediterraneo aspetterebbero le imbarcazioni dei trafficanti al limite delle acque territoriali libiche e prenderebbero in consegna i migranti che verrebbero poi trasportati in sicurezza verso i porti italiani. Che non sia una tesi campata in aria lo confermerebbero le indagini avviate da tre procure…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una scelta necessaria, spiegano a Mendrisio, per un ospedale di frontiera. Un istituto che si trova sulla rotta di un esodo sempre più importante di migranti ed è ospedale di riferimento per il Centro richiedenti asilo di Chiasso. Il mediatore culturale, che sarà impiegato al 50%, non è un traduttore. Per gli interpreti l’Ente ospedaliero…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Italia, rileva Gattiker, ha già registrato un incremento del 60% negli arrivi in confronto ai primi mesi del 2016. “Non è da escludere che una parte di queste persone arriverà in Svizzera dal Ticino”. Tuttavia, precisa il segretario di Stato alla migrazione, nella Confederazione l’aumento dei richiedenti l’asilo non raggiungerà il 60%: “L’attrattiva della Svizzera…
Parlamentare ticinese condannata per aver aiutato giovani migranti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lisa Bosia Mirra e un 53enne svizzero domiciliato nel canton Berna erano stati fermati il primo settembre 2016, poiché sospettati di essere dei passatori. Secondo quanto rese noto il Ministero pubblico, la granconsigliera socialista ticinese avrebbe aiutato alcune giovani persone a valicare il confine italo-svizzero, in compagnia del suo complice. Stando a quanto ricostruito in…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Al Campo della Croce Rossa non si hanno più i picchi di 370 ospiti dello scorso novembre. Ma rimane grande la preoccupazione, soprattutto per i minorenni non accompagnati e per i cosiddetti “transitanti”. Sono i profughi fuoriusciti dai campi d’accoglienza, dove non possono essere riammessi. Una sessantina ha trovato un tetto alla parrocchia di Rebbio.…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.