È il provocatorio invito di Papageno, movimento che difende gli interessi dei padri separati o divorziati. Ma in Ticino esiste anche un'altra associazione che cerca però un dialogo con la controparte per il bene dei minori
La società è cambiata e pure i costumi. Oggi più di ieri molti padri separati o divorziati non vogliono rinunciare al loro ruolo genitoriale. Quella voglia di essere padri e di restarlo anche dopo la fine di un matrimonio spesso però si scontra contro il muro materno. Non solo. Anche le leggi e soprattutto la loro attuazione sono vittime del retaggio storico culturale dove il padre era una figura assente nella vita dei figli.
Per difendere questo desiderio dei padri separati non affidatari, in Ticino una decina di anni fa è nata l’associazione AGNA (Associazione Genitori Non Affidatari). In questi anni di lotta hanno attenuto molto ma non abbastanza. E la strada è ancora lunga fino ad arrivare a concedere ai padri pari diritti sui figli. AGNA – soprattutto per il bene dei minori – cerca di trovare le soluzioni collaborando con la controparte. Scelta però che comporta tempi lunghi e le soluzioni percorribili non immediate.
Per questo motivo in Ticino è nata un altro movimento: Papageno. E i membri sono sopratutto quei padri non affidatari che hanno avuto storie davvero difficili e complicate. Tanto che – un po’ provocatoriamente – un suo membro invita i giovani a non sposarsi e non fare figli.
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