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Potenziamento della Luino-Gallarate, “sarà la NO-TAV del Verbano”

I comuni lombardi chiedono ripari fonici e sottopassaggi in vista dell'incremento del traffico merci

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Sicurezza e misure di compensazione adeguate, questo è quanto chiedono i sindaci del Verbano a Rete Ferroviaria italiana e a Regione Lombardia, dopo il via libera dei 120 milioni di euro di finanziamento che la Svizzera ha concesso all’Italia per l’adeguamento delle gallerie sulla linea Luino-Gallarate-Novara. Ripari fonici, sottopassaggi per auto e pedoni ed il mantenimento del trasposto passeggeri a buoni livelli sono le richieste fatte dal sindaco di Luino, Andrea Pellicini, che su questo tema non è stato lasciato isolato.

Molti sindaci che amministrano i paesi lungo la linea ferroviaria del Lago Maggiore sono convinti che i lavori di adeguamento delle gallerie, cui tanto tiene la Svizzera per poter “ospitare” sulla tratta carri moderni in arrivo da Nord, non possono prescindere da quelli infrastrutturali visto che interi borghi rischiano di rimanere tagliati in due per buona parte della giornata dal 2020. Anche alcuni operatori immobiliari hanno avvertito un sensibile aumento di vendite di dimore estive da parte di villeggianti svizzeri, tedeschi, olandesi o milanesi che hanno sempre visto in questa area una sorta di buen ritiro per l’estate o anche solo per i week-end di festa.

Ancora, la città è tagliata in due con l’ospedale oltre il passaggio a livello, tema questo sollevato anche da alcuni operatori dei soccorsi che più di una volta hanno dovuto allungare la strada per raggiungere il vicino Pronto Soccorso. Per Pellicini, nel caso la loro voce rimanesse inascoltata dalle autorità superiori, si potrebbe passare ad una pacifica ma vibrante protesta, “una sorta di NO-TAV” del Lago Maggiore come detto dal sindaco stesso della cittadina che conta 14 mila abitanti. Il primo cittadino ha tenuto tuttavia a segnalare che con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) il continuo confronto ha portato ad alcuni risultati e questo lo fa ben sperare per il futuro.

A proposito di frontiera, si segnala l’iniziativa per l’inserimento di un treno TILO alle 5:35 del mattino, in grado di portare i frontalieri dal Luinese al Ticino, sgravando il traffico veicolare. Se si aprirà un tavolo di discussione sulle richieste avanzate dai comuni è ancora presto per dirlo, quello che è certo è che le opere che chiedono i sindaci hanno un costo che non è ancora dato di sapere se sarà possibile da affrontare per le casse di rete ferroviaria italiana o di Regione Lombardia. (sdr)

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