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Prete ticinese a processo, ha rubato 800’000 franchi

Don Tamagni mentre celebra una messa.
Don Tamagni è molto noto in Ticino, anche per essere lo zio di Damiano, ragazzo ucciso nel febbraio 2008 in una serata di carnevale a Locarno. © Keystone / Ti-press / Samuel Golay

Tra gennaio 2016 e il 19 novembre 2021 don Tamagni, parrocco di Cadro, ha sottratto un totale di oltre 800'000 franchi. 564'000 solo ai genitori (83'000 dei quali in qualità di loro curatore). Il resto ai danni di un legato, della parrocchia e, come noto, della Fondazione Damiano Tamagni. Fondazione istituita dopo l’uccisione del nipote, nel 2008, e di cui don Samuele era vice-presidente. 

Arrestato il 23 novembre scorso, l’inchiesta a carico di Don Samuele Tamagni – parroco molto noto in Ticino anche per essere lo zio di Damiano Tamagni – è chiusa. L’indagine ha ricostruito tutte le cifre delle malversazioni compiute dal parroco di Cadro e Davesco-Soragno. Ora si attende il processo che avverrà con la formula del rito abbreviato.

Le ragioni dei ripetuti prelevamenti sono da ricondurre alla relazione instaurata con un 27enne italiano (anche lui a processo per appropriazione indebita, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale, esercizio illecito della prostituzione e riciclaggio di denaro), conosciuto nel 2016 quando il giovane stava effettuando uno stage nella casa anziani di Cadro.

Soldi. Tanti soldi, elargitogli anche in cambio di prestazioni sessuali. In aula il sacerdote, passato ora in regime di espiazione anticipata della pena, dovrà rispondere di appropriazione indebita, truffa, amministrazione infedele aggravata, falsità in documenti e riciclaggio.

La curatela

A gestire le finanze dei genitori era infatti don Samuele. Dal 2020, con tanto di curatela. Una curatela di rappresentanza, che prevedeva appunto anche l’amministrazione del reddito e del patrimonio. Di qui la domanda: perché i controlli non hanno funzionato? La risposta è semplice: perché non c’erano.

Nel suo caso l’Autorità regionale di protezione (Arp) aveva concesso l’applicazione dell’articolo 420 del Codice civile, che in determinate circostanze prevede l’esenzione dall’obbligo di presentare l’inventario iniziale e i rendiconti periodici. 

La Fondazione

In misura minore don Samuele ha attinto pure alle casse della parrocchia e della Fondazione Damiano Tamagni, istituita per prevenire la violenza giovanile dopo la tragica uccisione, nel 2008, del nipote. La Fondazione, di cui il sacerdote è vicepresidente, ha quantificato il danno subito. In una settimana il 40enne ha sottratto la somma di 12’000 franchi.

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