Preoccupazione per i lavoratori italiani dopo il sì all’iniziativa ticinese
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
Non si sono fatte attendere le reazioni oltre frontiera in merito al “sì” all’iniziativa cantonale “Prima i nostri”. Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha voluto rassicurare gli oltre 60’000 frontalieri che ogni giorno si recano in Ticino a lavorare, affermando che “da domani la regione predisporrà adeguate contromisure per difendere i diritti dei nostri concittadini lavoratori”. “Accettiamo l’esito del referendum – aggiunge – ma vigileremo perché ciò non si traduca in una lesione dei diritti dei nostri concittadini lombardi”.
“Errare è umano, perseverare è diabolico – afferma invece Francesco Dotti, vicepresidente della Commissione per i rapporti con la Confederazione – Anche questo voto, come già accaduto il 9 febbraio 2014, non avrà applicazioni pratiche”.
Chi auspica un intervento del Governo italiano per tornare al dialogo è Sydney Rampani, dell’Associazione Frontalieri Ticino: “Capisco le motivazioni di fondo (…) ma a questo punto l’accordo fiscale Italia-Svizzera non può andare in porto. Ora mi aspetto un intervento del nostro Governo”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Ticino, passa “Prima i nostri”, l’iniziativa “anti frontalieri”
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’iniziativa popolare “Prima i nostri!” è stata approvata dagli elettori ticinesi. I sì sono stati il 58%. Il controprogetto, elaborato dal Gran Consiglio ticinese, è stato invece bocciato dal 57% dei votanti. L’iniziativa, lanciata da Unione Democratica di Centro e sostenuta dalla Lega dei ticinesi (destra), si colloca nel solco del dibattito sorto sugli effetti…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Vorrei tanto capire le motivazioni di questa iniziativa perché non le comprendo. L’Associazione vorrebbe incontrare i politici ticinesi per ascoltare le loro ragioni, ma va detto: non comprendiamo come si possa pensare un Ticino senza frontalieri o i frontalieri senza le opportunità che hanno in Svizzera. Siamo una regione trasnazionale, siamo affini, siamo delle stesse…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il mercato del lavoro in Ticino è decisamente sotto pressione. E questo per la presenza di manodopera estera pronta a lavorare in Ticino per un salario inferiore. Questa situazione, tipica delle zone di frontiera, causerebbe la perdita di posti di lavoro a molti ticinesi. Partendo da questa tesi, l’Unione democratica di centro, il partito con…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.