Prepararsi ai colloqui di lavoro col simulatore
Allenarsi a sostenere colloqui di lavoro con l'aiuto di un simulatore: è il progetto pilota cui hanno preso parte circa 200 disoccupati in Ticino.
Quali sono le carte da giocare, quando ci si presenta a un potenziale nuovo datore di lavoro? Quali sono i tranelli da evitare?
Un consulente può di certo spiegarlo a parole, ma un simulatore come quello sviluppato da una start-up di Chiasso consente di capire calandosi nel contesto.
Il progetto, finanziato dal Cantone attraverso la Fondazione AGIRECollegamento esterno, ha permesso ai partecipanti di affinare il loro di modo di presentarsi e valorizzare le proprie capacità.
È durato sei mesi e si concluderà a fine gennaio.
VIDEO: Il signor Colombo, selezionatore virtuale di una ipotetica Cakes & Co., a colloquio con un candidato pasticcere. Oltre a leggere le sue parole, il candidato impara a decifrare la comunicazione non verbale (linguaggio del corpo).
Intanto, il software valuta lo spirito di iniziativa, la consapevolezza di sé, la resistenza allo stress della persona, proponendo a ogni allenamento situazioni e frasi diverse.
“Noi ci comportiamo per abitudine anche se non ce ne accorgiamo”, spiega il fondatore di Lifelike, Andrea Laus.
“Il simulatore allena a cambiare queste abitudini e a migliorarle attraverso un a allenamento come la palestra lo farebbe per i muscoli del nostro corpo”.
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Lo strumento, assicura Laus, è stato ben accolto non solo dagli utenti ma anche dalle altre persone coinvolte nel reinserimento (per esempio i ‘coach’).
E mentre si conclude il progetto pilota con la Divisione dell’economia del canton Ticino, la start-up lavora con la SUPSI all’introduzione del riconoscimento vocale, nell’ambito di un programma della Confederazione.
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