Reazioni in Italia per l’iniziativa anti-frontalieri votata in Ticino
Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sono a rischio i rapporti tra Berna e Bruxelles. La Commissione Ue: il voto "non renderà più facili i negoziati "con Berna. Incontro Maroni-Beltraminelli
L’approvazione alle urne in Ticino dell’iniziativa popolare dell’UDC “Prima i nostri” sta avendo un’ampia eco anche oltre Gottardo, in Italia e perfino a Bruxelles per i suo chiari connotati anti-europeistici.
Stampa ticinese
Questa mattina i quotidiani locali hanno sottolineato le difficoltà di applicazione della proposta che si inserisce nei difficili rapporti tra Ue e Svizzera, con quest’ultima impegnata nel complicato esercizio di implementare l’altra iniziativa, quella del 9 febbraio 2014 contro l’immigrazione di massa, in termini compatibili con gli accordi bilaterali.
Reazioni in Italia
“Senza libera circolazione i rapporti tra Berna e Bruxelles sono a rischio”, ha commentato il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni. Ma lo stesso governatore lombardo Roberto Maroni ha precisato che non dovrebbero esserci conseguenze immediate al voto e ha preannunciato a breve un incontro con il presidente del governo ticinese Paolo Beltraminelli.
La Commissione Ue “prende atto”
E anche la Commisione europea ha preso posizione sullo scrutinio in Canton Ticino. Prendiamo atto” del risultato di domenica in Ticino, che “non renderà più facili i negoziati” già in corso tra l’Unione Europea e la Svizzera sulle conseguenze del voto di due anni fa ha chiesto di porre limiti all’ingresso di lavoratori europei. Lo ha affermato a Bruxelles il portavoce Margaritis Schinas, ricordando che “il presidente Jean Claude Juncker ha più volte chiarito che le quattro libertà fondamentali del mercato unico sono inseparabili, cosa che nel contesto svizzero significa che la libertà di circolazione dei lavoratori è fondamentale”.
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