Gli ex dipendenti della Monteforno si sono regalati una festa. A oltre 20 anni dalla chiusura della storica acciaieria leventinese, su iniziativa dell’organizzatore Bruno Gatti, gli impiegati si sono ritrovati giovedì a Giornico per un “amarcord”.
All’invito hanno risposto più di 240 persone, 180 delle quali ex operai che malgrado siano passati tanti anni dimostrano un grande attaccamento alla fabbrica. L’incontro è stato denso di emozioni e ricordi, soprattutto per chi non incontrava i colleghi da più di due decenni.
Erano presenti anche esponenti della storia dirigenziale della ditta: Carlo Franscini (ex capo del personale), Marco Alliata (figlio 95enne dell’avv. Aldo Alliatache insieme all’ing. Luigi Giussani fondarono la Monteforno 70 anni fa, nel 1946), René Trauffer (ex direttore ’86-’93) e Hans Anton Meier (ultimo direttore ’93-’94).
La Monteforno è arrivata ad avere oltre 1’000 operai ed erala più grande industria della Svizzera italiana. Nel 1977, con la vendita alla Von Roll, è iniziato il declino. Da 1’000 a 300 impiegati, fino all’inesorabile chiusura.
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Le voci degli impiegati e del presidente del Consiglio di Stato ticinese Giuseppe Buffi nel 1994 (Estratto dal Quotidiano del 4.9.2014)
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La fabbrica dei tumori?
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A fine gennaio del 1995, dopo cinquant’anni di attività, alla Monteforno di Bodio si facevano le ultime colate. Dentro e fuori dall’acciaieria, per molto tempo, si erano respirati fumi e polveri, mitigati solo negli ultimi anni dall’installazione di filtri. A vent’anni dalla chiusura, la scia di tumori tra operai dell’acciaieria e gente del paese sembra…
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