La sede storica del Consolato generale d'Italia a Lugano sta per essere venduta. Uffici e sportelli, però, resteranno in città: si trasferiranno da via Pelli al quartiere Maghetti. Il trasloco è previsto per l’estate. Non è ancora noto l’acquirente dello stabile del 1935, di proprietà dello Stato italiano e monumento protetto a livello cantonale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 02.05.2017)
Contenuto esterno
Il palazzo di via Pelli, costruito nel 1935 in stile fascista, era una delle ambasciate del regime italiano. Da un paio d’anni, lo Stato italiano lo aveva messo in vendita. Il console Marcello Fondi conferma alla Radiotelevisione svizzera RSI che una trattativa è in corso, ma per contratto è obbligato alla riservatezza sull’acquirente. Da verifiche della stessa RSI, i contratti di compravendita si starebbero discutendo con una società immobiliare di Manno, e alla firma mancherebbe davvero poco.
Quel che si sa, è che il Consolato si trasferirà in quartiere Maghetti, dove un tempo c’era il Credit Suisse.
Sul vecchio consolato -che è monumento protetto a livello cantonale, un vincolo che ne limita e non poco l’utilizzo- vi proponiamo qui una breve retrospettiva trasmessa dal magazine Turné.
L’edificio, un tempo, era luogo di ritrovo per la comunità italiana del Luganese. Come ricorda Marcello Fondi, “comprendeva un esercizio di ristorazione, un campo da bocce e vi si svolgevano tornei di biliardo”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Lugano, cala il prezzo del Consolato italiano
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Ministero degli esteri italiano ha pubblicato nei giorni scorsi un nuovo annuncio per la vendita dello stabile che ora ospita il Consolato italiano a Lugano. Lo riferisce venerdì il Giornale del Popolo, precisando che il prezzo è stato ridotto di milioni rispetto allo scorso aprile, quando fu diffuso il primo avviso in proposito. All’epoca,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Esecutivo di Locarno ha approvato venerdì il messaggio con la richiesta di un credito di 1,885 milioni per poter affittare gli spazi dell’ex Casa d’Italia. Di questa spesa, 335mila franchi serviranno per i lavori necessari per rendere fruibile il complesso. Il resto sarà destinato a finanziare il contratto di locazione della durata di 10 anni.…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un solo invetitore, un immobiliarista bellinzonese, si è aggiudicato per poco più di 7 milioni di franchi le proprietà dello Stato italiano messe all’asta a Locarno. Benché la città avesse invitato a “congelare” la vendita all’asta, le offerte in busta chiusa sono state aperte, come da programma, lunedì mattina. L’imprenditore ha staccato un cospicuo “assegno”,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
A Roma si chiama “razionalizzazione” del patrimonio immobiliare all’estero: dopo la chiusura delle case d’Italia di Bellinzona e di Locarno, ora è in vendita anche la sede del Consolato italiano di Lugano. Ma si tratta solo di un trasloco: uffici e servizi saranno mantenuti in città. Anche perché di italiani in Svizzera ce ne sono…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Governo italiano ha messo in vendita l’edificio che da decenni ospita il consolato generale d’Italia in Via Pelli a Lugano, dopo aver offerto lo stesso destino alla Casa d’Italia di Locarno, qualche anno fa. Lo riporta giovedì ticinonline, spiegando che lo stabile è stato posto in vendita tramite permuta con un avviso di ricerca…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una vicenda che nasce per un misunderstanding. Quella dei 3 stabili di proprietà dello Stato italiano in Ticino, per la precisione tra via della Posta e Piazza Fontana Pedrazzini (Locarno). Era questa la settimana cruciale per sapere se lo Stato italiano avrebbe esaudito la richiesta del comune di Locarno di sospendere l’asta. La ragione? Un…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.