Una legge (italiana) e due beneficiari
Un regime fiscale favorevole per i lavoratori di aziende italiane che operano nella fascia di confine (a meno di 20 chilometri dal Ticino). È quanto chiesto dalla Confartigianato di Varese. Ora la legge ha fatto un altro passo avanti e potrebbe arrivare in Parlamento già entro l'estate.
La proposta di legge “Aree di confine”, elaborata da Confartigianato Varese, è giunta alla VI Commissione Finanze della Camera dei deputati di Roma. Un risultato che fa ben sperare l’Associazione varesina che riunisce tutte le categorie del settore, arrivata ad un passaggio strategico con “l’enorme contributo – ha detto il presidente Davide Galli – del relatore del testo, l’onorevole. Matteo Bianchi, deputato varesino della Lega.
Di cosa si tratta
Il provvedimento permetterebbe ai dipendenti delle imprese situate a meno di 20 chilometri di distanza dalla Svizzera di avere una paga più pesante tramite meccanismi perequativi, nulla hanno a che vedere con zone economiche speciali. In breve il datore di lavoro versa lo stesso stipendio lordo (quindi le aziende da questo punto di vista non guadagnano nulla) ma può applicare uno sgravio fiscale ai dipendenti (che devono vivere entro la fascia di confine di 20 chilometri).
Se il primo voto dovesse arrivare entro l’estate, potrebbero esserci le coperture nella prossima manovra economica italiana. I vantaggi sarebbero duplici: Dall’Italia non migrerebbero professionisti e ci sarebbe una minore pressione di lavoratori italiani nel cantone Ticino.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.