Tasse frontalieri, il punto
Quanto pagano, quanto pagheranno e quanto potrebbero pagare
Tasse e frontalieri. In Svizzera -e nella Svizzera italiana in particolare- se ne parla molto, in questi giorni, e, di riflesso, se ne parla in Italia, visto che la questione interessa 60’000 lavoratori che varcano il confine quotidianamente, oltre alle loro famiglie.
In sostanza la questione sarebbe semplice: il Ticino è confrontato con un problema di dumping salariale: la possibilità di avere manodopera a basso costo a due passi, induce un certo numero di datori di lavoro a preferire il frontaliero al residente, o quanto meno invoglia a proporre stipendi più bassi.
Questa situazione, unitamente all’alto numero di lavoratori italiani nel cantone (siamo quasi ad uno ogni cinque residenti) crea in Ticino anche alcune tensioni.
Pertanto la politica cantonale propone misure correttive. Tra queste rendere meno attrattivo lavorare in Svizzera per chi abita oltre frontiera.
La situazione sulle tasse in Svizzera per i lavoratori frontalieri
(Le colonne verticali rappresentano 3 esempi di lavoratore con differente reddito)
Tasse per frontalieri che vivono entro 20 km dal confine
La Svizzera effettua un prelievo fiscale preventivo dal salario sulla base delle aliquote svizzereCollegamento esterno (che variano anche a seconda dei comuni), ne trattiene circa il 60% e versa il restante all’Italia (i cosiddetti ristorni). Gran parte di questi soldi viene poi girato ai comuni italiani in cui risiede il lavoratore frontaliere.
Tasse per frontalieri che vivono oltre 20 km dal confine
Il lavoratore frontaliere che vive oltre i 20 chilometri viene invece tassato in Italia secondo le aliquote italiane, più onerose di quelle svizzere, ma ha diritto a dedurre 6’700 euro dal reddito imponibile.
Cosa si è deciso in Ticino
Due le proposte in gioco, una a livello cantonale, ed una a livello federale.
La prima, la meno incisiva verso i borsellini dei frontalieri, è già stata approvata dal parlamento cantonale, e consiste nel far pagare ai frontalieri le tasse al 100% del moltiplicatore comunale.
Cosa significa? Come detto, in Svizzera sulla tassazione incide anche il comune di residenza e l’aliquota che lo stesso applica. I comuni più benestanti applicano un’aliquota inferiore a quella di riferimento.
Finora, non risiedendo il frontaliere in nessun comune, veniva applicata l’aliquota media, che è del 78%. ln futuro, invece, i frontalieri pagheranno tutti il 100% delle tasse comunali.
Questo non significa però un aumento del 22% delle tasse per tutti, perché riguarda solo uno dei tre pilastri su cui poggia il sistema fiscale svizzero che suddiviso in imposte federali, cantonali, e comunali. Queste ultime incidono sul totale per circa il 40%. Per cui per i frontalieri l’aumento sarà attorno all’8% di quanto pagato complessivamente finora.
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Frontalieri, aumentano le tasse cantonali
Cosa è in discussione a Berna
Diversa la questione relativamente alla seconda proposta, quella federale. Trattandosi di un postulato, potrebbe cambiare ancora parecchio prima di entrare in vigore, ma in buona sostanza si propone di far pagare a tutti i frontalieri (quindi anche a quelli che vivono entro 20 chilometri dal confine) le tasse secondo le aliquote italiane.
In che modo rimane da decidere. L’autore del postulato, il leghista Lorenzo Quadri, sembra propendere per una trattenuta totale delle attuali tasse svizzere (quindi: il “normale” 60% più il 40% dei ristorni) lasciando poi all’Italia applicare le aliquote che riterrà opportune.
Come detto, la questione è ancora da decidere, ma ovviamente, essendo in generale le tasse italiane più alte di quelle svizzere, ciò potrebbe avere ripercussioni piuttosto pesanti su quanto resterebbe in busta a molti frontalieri.
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Svizzera “nella parte del cattivo”
In sostanza il frontaliere che risiede all’interno della fascia di 20 chilometri dal confine si potrebbe trovare a pagare quanto paga un “collega” che risiede al di fuori della fascia stessa. Se non addirittura quanto paga un italiano che percepisce lo stesso suo reddito lavorando in patria. Questo per redditi medio alti potrebbe tradursi in un aumento del 50% delle tasse.
Quindi, in soldoni -e ribadendo che si tratta di stime approssimative sulla base di quanto si sa ora di quella che potrebbe essere una futura decisione- si parla, per dei single che quadagnano rispettivamente 40 e 80’000 euro all’anno, di un alleggerimento della busta paga annuale di circa 7 e 15’000 euro.
Questo per redditi piuttosto alti, come detto. Per redditi inferiori l’impatto, come sostenuto anche dai sindacati, sarebbe molto meno importante: ad esempio, su un salario di 25’000 euro le tasse in più sarebbero “solo” 1500 euro.
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Frontalieri, paghe più basse con il Postulato Quadri
In conclusione
Una cosa è certa: comunque vadano a finire le cose, chi ci rimetterà saranno i lavoratori frontalieri italiani (che al momento sono però oggettivamente favoriti rispetto a chi lavora in Italia), e a guadagnarci sarà chi tassa, sia esso in Svizzera o in Italia.
Nel caso dell’aumento cantonale, ci guadagneranno il canton Ticino ed i comuni italiani che vedranno aumentare di circa 6 milioni di euro i loro ristorni; nel caso del postulato a Berna di Quadri, sicuramente di nuovo il cantone e verosimilmente lo Stato italiano, mentre è probabile che i comuni di residenza dei frontalieri vedrebbero diminuire le loro entrate.
Le due misure avranno effetto contro il dumping? Difficile da dire, naturalmente, ma sembra verosimile che se un effetto ci sarà riguarderà le professioni di livello medio-alto. Soprattutto il terziario.
Il che, probabilmente, è ciò a cui si mira, visto che la mano d’opera italiana per l’industria ticinese è e resterà sempre una risorsa per il Ticino.
Redazione tvsvizzera.it
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