Ticino, da trafficanti a bracconieri
Un'inchiesta contro la coltivazione e lo spaccio di canapa in Riviera porta alla luce violazioni della legge sulla caccia
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Da spacciatori a bracconieri
L’inchiesta era partita per infrazione alla legge federale sugli stupefacenti, in particolare per coltivazione e spaccio di canapa. Durante le indagini gli inquirenti hanno però scoperto che le persone coinvolte erano dedite anche al bracconaggio e alla vendita illegale delle carni dei selvatici abbattuti abusivamente.
Come scrive laRegione, negli scorsi giorni la procuratrice Marisa Alfier ha emesso cinque decreti d’accusa. Anche se per il momento non sono ancora del tutto chiari i contorni dell’intera vicenda, il Ministero pubblico ha confermato al foglio Bellinzonese che l’inchiesta per droga per coltivazione abusiva indoor di canapa, spaccio (con il sequestro, anche, di droghe pesanti) ha portato a galla anche gli atti di bracconaggio.
Le persone coinvolte, forse una decina, sempre secondo laRegione, sarebbero residenti in Riviera, alcune nel Locarnese e di età compresa tra i 30 e i 55 anni. In alcuni casi sarebbero pure emersi precedenti penali. I decreti emessi da Alfier per violazione alla legge sulla caccia e la protezione di mammiferi e uccelli selvatici, con equipaggiamenti illegali per l’arte venatoria, sono per lo più di carattere pecuniario.
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