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Un centro per combattere il crimine transfrontaliero

A Chiasso operano congiuntamente da oltre 10 anni le forze dell'ordine italiane e svizzere. Il loro compito: lo scambio di informazioni in materia di polizia e doganale

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In un periodo in cui i rapporti italo-svizzeri sono particolarmente tesi – vedi accordo fiscale ma anche la gestione degli immigrati – c’è a Chiasso un centro dove la collaborazione tra i due paesi è ottima: è il Centro comune di cooperazione di polizia e doganaleCollegamento esterno. Un ufficio nato per incrementare la cooperazione tra le forze dell’ordine per combattere soprattutto la criminalità transfrontaliera.

Il compito principale dunque è il buon funzionamento della cooperazione transfrontaliera e degli scambi d’informazione in materia di polizia e doganale. Ma anche il coordinamento della sorveglianza alla frontiera comune e di altre operazioni in cui sono coinvolti i servizi delle parti. Non da ultimo, la riammissione dei cittadini delle parti e di Stati terzi in situazione irregolare. Ogni anno il Centro di Chiasso tratta circa 6mila richiesteCollegamento esterno, la maggior parte delle quali giungono da autorità svizzere. A capo del centro ci sono il tenente colonnello Luca Cristalli, per la parte italiana e il capitano Christophe Cerinotti per la Svizzera.

Il Centro di Chiasso opera nel rispetto del diritto nazionale dei due stati ed entro i limiti delle disposizioni contenute nell’Accordo sulla cooperazione di polizia e doganaleCollegamento esterno e nell’Accordo sulla riammissione delle persone in situazione irregolare.

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