Dal 21 settembre la galleria stradale del Gran San Bernardo è chiusa al traffico. Con la chiusura del passo, i frontalieri sono costretti a un vero e proprio periplo per raggiungere il loro posto di lavoro nel Canton Vallese.
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Marco Gritti
I frontalieri che per lavoro si spostano dai paesi della Valle del Gran San Bernardo, in Valle d’Aosta, verso la Svizzera sono tra 25 e 30, secondo le stime della Uil. Infermieri, operatori socio-sanitari e impiegati negli alberghi: sono soprattutto loro le persone che ogni giorno attraversano il confine per guadagnare lo stipendio.
Aggiornamento del 19 dicembre 2017
La riapertura della galleria stradale del Gran San Bernardo avverrà il 24 dicembre alle 8.00. Il transito sarà gratuito fino al primo gennaio, ha indicato martedì il gestore del tunnel.
Il traffico pesante circolerà in modo alternato, probabilmente per i due prossimi anni, si legge in un comunicato. Ulteriori lavori di miglioramento dell’infrastruttura richiedono infatti questo lasso di tempo.
Professionisti che da oltre 2 mesi devono fare i conti con la chiusura del traforo che unisce Svizzera e Italia. Ora che è chiuso anche il valico alpino del Colle del Gran San Bernardo, a quota 2.473 metri, ai frontalieri valdostani restano soltanto due soluzioni per raggiungere la Svizzera: percorrere il traforo del Monte Bianco e da Chamonix, in Francia, e attraversare il Colle della Forclaz fino al Canton Vallese, oppure attrezzarsi per affittare una casa in Svizzera per tutta la durata dei lavori che interesseranno il Gran San Bernardo.
Il disagio, in Valle d’Aosta, riguarda tutti
Parziale soluzione, suggerisce Confcommercio, potrebbe arrivare proprio dalla società che gestisce il traforo del Monte Bianco: scontare il biglietto per i lavoratori e rendere conveniente il passaggio anche ai turisti. Alfredo Pellegrini, direttore della Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco, smentisce però questa ipotesi: “Abbiamo ricevuto la richiesta di riflettere sull’ipotesi di agevolazioni ma al momento non abbiamo attivato nulla del genere. Le ragioni? È una questione di principio, e poi eventuali sconti devono essere approvati dalla Commissione Intergovernativa che annualmente stabilisce le tariffe.
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Lavori in corso: apertura per il primo gennaio 2018
Quaranta persone impegnate 24 ore al giorno per riaprire il traforo entro il 1 gennaio 2018. Sitrasb Spa, la società che gestisce in concessione il 50% del tunnel del Gran San Bernardo, assicura che la riapertura al traffico avverrà entro l’inizio del prossimo anno. Dal 21 settembre, il giorno del danno, sono trascorsi oltre due mesi. I lavori dureranno al massimo 40 giorni, e prevedono due tipi di intervento: la demolizione e ricostruzione di 127 metri della soletta di ventilazione e l’installazione, nella restante metà di tunnel italiano, di un sistema in acciaio di messa in sicurezza che eviterà la caduta di materiali sulla strada.
Ma è polemica sul susseguirsi di rinvii a proposito del giorno previsto di riapertura: la prima data indicata dalla società era stata l’8 ottobre, poi posticipata al 30 novembre.
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