Utenza scarsa sulla funivia tra Zermatt e Cervinia
Tiepida risposta del mercato, secondo la SonntagsZeitung, per i primi sei mesi della cabinovia di lusso che collega Italia e Svizzera in quota, tra il Piccolo Cervino e la Testa Grigia.
Era noto che la nuova funivia Matterhorn Glacier Ride tra Zermatt e Breuil-Cervinia, inaugurata lo scorso mese di giugno, sarebbe stata chiusa per interventi di manutenzione dall’8 gennaio fino alla fine di marzo. Ma i numeri dei primi mesi di attività non sembrano tenere fede alle speranze suscitate dalla cabinovia regina delle Alpi, che offre paesaggi mozzafiato tra le vette e i ghiacciai più iconici d’Europa all’ombra del Cervino. È infatti vero che è ancora troppo presto per fare bilanci definitivi e che l’offerta, visti i costi non propriamente popolari, è indirizzata alla ristretta cerchia di turiste e turisti facoltosi, provenienti soprattutto da lontano (Asia, America).
La nuova funivia Matterhorn Glacier Ride 2 collega il Piccolo Cervino a 3’883 metri di quota, da cui si arriva da Zermatt, alla Testa Grigia/Plateau Rosa (3’479 metri), in territorio italiano. Un percorso transfrontaliero di 1,6 km (363 metri di dislivello) sopra il ghiacciaio Teodulo e senza piloni intermedi che viene effettuato cambiando cabinovia. Dalla stazione invernale valdostana si raggiunge poi Cervinia sul vecchio impianto, che la regione intende rinnovare completamente.
Ma la risposta del mercato non sembra essere finora entusiasmante, secondo quanto ha appena rilevato la SontagsZeitung, che parla senza mezzi termini di vero e proprio “flop”. Il settimanale ha infatti raccolto le testimonianze di un importante tour operator e della ferrovia di montagna Cervino AG che confermerebbero lo scarso interesse suscitato falla funivia transfrontaliera.
+Inaugurato a Zermatt il collegamento diretto Svizzera-Italia
In particolare l’operatore turistico segnala le poche prenotazioni giunte per quest’estate dall’Asia. Opinione non condivisa peraltro dalla Bergbahnen SA, la società che gestisce gli impianti di risalita nella regione di Zermatt, che si dice soddisfatta dell’utenza riscontrata nel primo periodo di esercizio.
L’idea era quella di inserire la funivia sulle Alpi lungo la direttrice Milano-Parigi, via Ginevra, con annesso un servizio di trasporto dei bagagli per consentire alle turiste e ai turisti di godere del panorama alpino, sulle cabine di lusso disegnate da Pininfarina (alcune, le più care, dotate di pavimento trasparente per ammirare meglio il paesaggio e sedili in cuoio riscaldati), senza doversi preoccupare delle valigie. A scoraggiare il pubblico, osserva il tour operator interpellato dal settimanale del gruppo editoriale Tamedia, è probabilmente il prezzo del biglietto: ci vogliono infatti 142 franchi (149 euro) per valicare in funivia le Alpi da Zermatt a Cervinia e 218 franchi (229 euro) per acquistare anche il biglietto di ritorno, indispensabile per le gite di una giornata.
E poi si sono aggiunti gli imprevisti: il citato intervento di manutenzione, annunciato solo a dicembre, per la sostituzione di un cavo dopo pochi mesi d’attività e i problemi amministrativi emersi alla dogana per il trasporto dei bagagli, in assenza delle e dei proprietari, con l’inevitabile rimpallo delle responsabilità tra le varie autorità coinvolte. Non da ultimo si è delineata chiaramente anche l’incognita maltempo, che in altitudine può condizionare, soprattutto nei mesi invernali, l’esercizio della funivia aperta teoricamente tutto l’anno, con conseguenti possibili ritardi per le viaggiatrici e viaggiatori che hanno prenotato la traversata delle Alpi lungo il loro itinerario europeo. E le cifre ne risentono: durante la stagione invernale sono stati circa 8’000 gli sciatori e le sciatrici che sul versante svizzero hanno raggiunto quotidianamente il Piccolo Cervino da Zermatt, mentre solo 800 persone si sono dirette in Italia utilizzando la nuova cabinovia alpina.
Va comunque precisato che la promozione di un turismo di qualità, dai numeri contenuti e basso impatto per l’ambiente, era un uno dei punti dell’accordo tra la Bergbahnen e la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (FP), che minacciava di inoltrare un ricorso contro il progetto.
Nel frattempo, nel settembre del 2018, era stato inaugurato sul versante vallesano l’impianto a valle (Matterhorn Glacier Ride 1) che unisce la stazione intermedia Trockener Steg (2’929 metri al Piccolo Cervino).
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