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L’arte dimostra che le acque a Venezia si stanno innalzando

Un quadro di Canaletto che ritrae palazzo Ducale visto dal Canal Grande.
Un dipinto di Canaletto (Giovanni Antonio Canal) del 1720 circa. Ap / Ho

Grazie ai quadri dei vedutisti veneziani il professor Dario Camuffo ha dimostrato che la città lagunare, in 500 anni, è affondata di quasi un metro.

Il professor Dario CamuffoCollegamento esterno, qualche decennio fa, ebbe un’intuizione: i quadri dei paesaggisti veneziani avrebbero potuto essere utili per ricostruire alcuni dettagli della città di cui non si aveva alcun registro scientifico. Si mise all’opera ed è infatti riuscito a misurare l’innalzamento del livello del mare a Venezia fino a trecento anni prima che il campionamento venisse realizzato regolarmente.

Ad aiutarlo, la precisione con cui i pittori  – che a partire dal XVI secolo utilizzarono le camere oscure per preparare le bozze dei loro quadri – hanno riprodotto lo scenario veneziano. Quadri ricchi di dettagli e particolari, tra i quali anche il livello del mare, che appariva già al primo sguardo molto più basso di quanto non lo sia ora. Tuttavia, il livello poteva essere influenzato da variabili come le maree o le onde provocate da venti e barche.

Quindi, il professor Camuffo si è sforzato di trovare un parametro fisso ed ha scoperto di poter utilizzare la fascia delle alghe: uno strato di vegetazione acquatica che si forma ad una distanza determinata dal cosiddetto comune marino, cioè il livello medio dell’alta marea, anch’esso presente e ben visibile nei quadri dei “vedutistiCollegamento esterno“. Utilizzando la fascia delle alghe come riferimento e rapportandolo alle dimensioni degli edifici, Camuffo ha calcolato un innalzamento di 80 centimetri (con un margine d’errore di più/meno 10 centimetri), dalla seconda metà del Cinquecento ad oggi.

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