Manovra italiana, scossone per borse e valute
Con la vittoria della linea Movimento 5 Stelle e Lega nel 2019 il deficit dell'Italia sarà al 2,4% del Pil liberando una trentina di miliardi per la manovra di bilancio. Le conseguenze in borsa e sulle valute non hanno tardato a farsi sentire.
Riforma della legge Fornero, reddito e pensioni di cittadinanza, fondi per i risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie, investimenti e calo delle tasse per gli autonomi arriveranno tutti nella legge di bilancio e saranno finanziati ricorrendo all’indebitamento.
La resistenza del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, non è bastata ad arginare la volontà politica comune delle due forze di governo, decise su una manovra espansiva che rappresenta una sfida aperta a Unione europea e mercati.
Le conseguenze non si sono fatte attendere. L’euro ha assistito al crollo giornaliero più pronunciato degli ultimi mesi, scivolando nei confronti del dollaro, sotto la soglia dell’1,16. e del franco. La moneta europea è tornata sotto gli 1,13 franchi. Poco dopo mezzogiorno il corso è sceso a un minimo giornaliero di 1,1281 franchi.
Piazza Affari ha chiuso la giornata in netto ribasso. Il Ftse All Share, l’indice che rappresenta tutte le azioni del listino milanese, ha perso il 3,51%, mandando in fumo oltre 22 miliardi di euro di capitalizzazione. Anche le altre borse europee hanno chiuso in ribasso (Parigi -0,85%, Londra -0,47% e Francoforte -1,72%).
Se le reazioni dei mercati sono state univoche, non è così per quelle degli economisti italiani, come spiegato nel seguente servizio dell Radiotelevisione svizzera.
Promesse elettorali
Le risorse liberate dal deficit dovrebbero permettere sia a Lega che a M5S di tenere fede alle rispettive promesse elettorali. Il partito di Matteo Salvini dovrebbe portare a casa il superamento della legge Fornero, bandiera anche dei Cinquestelle, consentendo l’uscita di “400’000” lavoratori per lasciare posto ai giovani, la flat tax per gli autonomi al 15%, la pace fiscale e più investimenti per scuole strade e Comuni. Luigi Di Maio dovrebbe potersi garantire invece 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, destinato a una platea di 6 milioni e mezzo di persone, e il via libera alla pensione di cittadinanza, oltre a 1,5 miliardi da destinare ai risparmiatori colpiti dai crack bancari.
La reazione di Bruxelles
“Delle sanzioni sono teoricamente possibili, è previsto dai trattati ma io non sono nello spirito da sanzioni, non lo sono mai stato”: così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici parlando a proposito dell’Italia.
“Farò in modo, nel mio dialogo con le autorità italiane, che l’Italia resti nello spirito comune”, ha aggiunto ricordando quali sono i rischi a cui si espone ora l’Italia.
La prima considerazione che il francese ha fatto è che “quando un Paese si indebita, si impoverisce”.
E ne spiega il motivo: “Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale”. Inoltre, rilanciare l’economia quando si è indebitati, “si ritorce sempre contro chi lo fa, ed è sempre il popolo che paga alla fine”.
Le possibili risposte dell’Ue
“Ci sono delle procedure: il 15 ottobre il bilancio italiano arriva nel mio ufficio, e in quel momento i miei servizi lo valuteranno. Poi abbiamo diverse risposte: la prima, diamo l’ok; la seconda, cominciamo uno scambio con il Governo e gli diciamo che non va, che bisogna fare delle correzioni, che bisogna rispettare le regole; terza risposta, diciamo che non va per niente bene e respingiamo questo bilancio. È una possibilità che esiste nei nostri testi, e che non si è mai verificata finora”, ha detto Moscovici.
La lotta degli hashtag
Nel frattempo le discussioni sulla manovra infiammano i social. Se il Movimento 5 stelle ha lanciato l’hashtag #ManovradelPopolo per plaudirla, Pd e Forza Italia ne hanno lanciati due molto critici col governo e che giocano sul termine “popolo”.
Il Pd ha lanciato l’hashtag #pagailpopolo, e nei tweet si sottolinea che il maggior debito finirà sulle spalle dei cittadini e dei giovani.
Forza Italia ha invece lanciato #manovrailpopolo, per sottolineare il populismo che sarebbe sotteso alle scelte dell’esecutivo.
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