Sono le più sovraffollate dell’Unione Europea, ospitano soprattutto anziani e chi entra rischia di restarci in media non meno di 15 mesi: è l'impietosa fotografia che emerge dal rapporto del Consiglio d'Europa sullo stato delle carceri italiane che denuncia in particolare l'elevato numero dei suicidi che si consumano tra le sbarre.
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tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 9.4.2021)
I dati dicono che, in media, ci sono 120 detenuti per 100 posti disponibili, un sovraffollamento che la pandemia ha reso ancor più drammatico. Il problema del sovraffollamento è più grave solo in Turchia, dove ci sono 127 carcerati ogni 100 posti.
L’Italia, però, non è l’unico Paese UE ad avere carceri sovraffollate. All’inizio dell’anno scorso il Belgio aveva 117 detenuti per ogni 100 posti, Francia e Cipro 116, Ungheria e Romania 113, Grecia e Slovenia 109.
L’altro elemento che rende le prigioni italiane particolari rispetto a tutti gli altri paesi del Consiglio d’Europa, è l’elevata percentuale di detenuti che hanno più di 50 anni.
La percentuale in Italia è del 26%, mentre quella degli altri Paesi membri dell’organizzazione è il 14,8%. In Italia il numero di detenuti over 50 è 15.832, il più alto registrato nei Paesi UE, e secondo solo a quello della Turchia (34.260) dove però la popolazione carceraria è quasi 5 volte quella italiana.
Marcelo Aebi, responsabile per il rapporto Space, ipotizza che il dato italiano sia legato “alla presenza tra i detenuti di diverse centinaia di membri delle organizzazioni criminali, come la mafia, che hanno un’età avanzata”.
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