La televisione svizzera per l’Italia

Italia, Anniversario della liberazione in quarantena

L'Italia, a causa della pandemia di coronavirus, ha celebrato in modo anomalo il 75esimo Anniversario della liberazione dal nazifascismo. Vediamo come nel servizio della Radiotelevisione svizzera.

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Le Frecce tricolori in volo sopra la capitale e le note di Bella ciao, risuonate dai balconi e dalle finestre, non sono mancati. Il 75esimo Anniversario della liberazione è stato però vissuto in modo molto diverso dai precedenti a causa della pandemia di coronavirus.

Mattarella con corazzieri
In un’atmosfera surreale il presidente Mattarella si è recato alla Tomba del milite ignoto. Keystone / Paolo Giandotti / Handout

Erano chiuse in casa le centinaia di migliaia di persone che in un altra situazione avrebbero manifestato a Roma. Il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha visitato l’altare della Patria in forma quasi privata. Da solo e con la mascherina ha percorso la scalinata ed ha reso onore al milite ignoto. Un trombettiere dei Carabinieri ha suonato il Silenzio davanti a una piazza vuota.

Alla vigilia, il capo della Stato ha e ricordato Liberazione e la fine della “follia” nazifascista, parti della storia della Repubblica che ne costituiscono una “riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale”.

Un’energia che secondo il presidente più servire anche in questo momento difficile. Parlando delle odierne preoccupazioni degli italiani il capo dello Stato ha elogiato i combattenti della “prima linea” che oggi sono medici, infermieri, operai e quanti stanno facendo andare avanti il Paese. Tutte questi cittadini “manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”. 

E se decenni orsono l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili”, oggi “la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite”.

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