Le scosse di terremoto che hanno colpito negli ultimi mesi il centro Italia hanno fortemente compromesso il patrimonio artistico della regione. Ma molte delle opere d’arte ferite sono state messe in salvo e sono custodite, in attesa di restauro, in quattro grandi depositi. Un reportage della Radiotelevisione svizzera RSI ci porta in quello di Cittaducale.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 03.05.2017)
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Santa Chiara mutilata e fasciata. Cristi bendati e crocifissi imballati. Il deposito di Cittaducale custodisce l’arte ferita ma anche miracolata.
“Sono migliaia le chiese che sono distrutte”, ricorda Fabio Carapezza Guttuso, del Ministero beni culturali. “Le segnalazioni per noi sono quattromila circa, e abbiamo fatto rilievi su altrettante chiese. Rilievi che abbiamo dovuto ripetere continuamente”.
Rilievi continui per un terremoto infinito: sedicimila beni sono stati salvati, recuperati da carabinieri e vigili del fuoco, che li hanno estratti da chiese e palazzi che oggi non ci sono più.
“L’emozione è tanta”, ci confida il vigile del fuoco Fortunato Rognetta, “perché si è consapevoli di ridare a questa gente, già colpita fortemente, un motivo di fiducia per la rinascita del territorio”.
Un ospedale da campo dell’arte: qui giacciono oltre tremila pezzetti di Amatrice e Accumoli, esaminati e catalogati, in attesa del restauro o di una ricostruzione che in certi casi sembra impossibile.
“Ci troviamo di fronte a una situazione magari simile a quella che si è verificata ad Assisi con il terremoto dell’Umbria qualche decennio fa”, osserva la restauratrice Silvia Borghini. “Sicuramente qui non c’è stata la stessa entità di crollo, nel caso di questi affreschi, quindi potrebbe essere molto più semplice la ricostruzione.”
A Cittaducale, ritroviamo anche le campane. Suonarono rabbiose alle 3 e 36 del 24 agosto e poi mai più. Salvate da campanili e borghi sbriciolati, il loro silenzio durerà ancora a lungo.
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