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Vaticano travolto da un nuovo scandalo finanziario

La sede della banca vaticana IOR (Istituto per le opere di religione)
La sede della banca vaticana IOR (Istituto per le opere di religione) Keystone / Osservatore Romano / Handout

Nuovi scandali sulle operazioni finanziarie del Vaticano. Al centro delle indagini alcune compravendite immobiliari milionarie all'estero, in particolare immobili di pregio a Londra, e alcune "strane" società inglesi che avrebbero partecipato al business. Intanto 5 persone sono state "sospese cautelativamente dal servizio". 

A quanto scrive la rivista italiana l’Espresso, il Corpo della Gendarmeria ha spedito una disposizione di servizio al personale interno dello Stato e alle Guardie Svizzere che controllano gli accessi, che segnala che 5 persone da oggi sono state “sospese cautelativamente dal servizio”. 

Si tratta di due funzionari della Segreteria di Stato, Vincenzo Mauriello, minutante dell’Ufficio Protocollo, e Fabrizio Tirabassi, minutante dell’Ufficio Amministrativo, di un’addetta all’amministrazione, Caterina Sansone, e di due alti dirigenti vaticani: mons. Maurizio Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio Informazione e Documentazione, e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza, il giovane esperto, genero dell’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, chiamato cinque anni fa a dirigere l’anti-riciclaggio in Vaticano nell’Authority presieduta dalla svizzero René Bruelhart. 

Indagine solo agli inizi

Al centro delle indagini, come detto, alcune compravendite immobiliari milionarie all’estero, in particolare immobili di pregio a Londra, e alcune “strane” società inglesi che avrebbero partecipato al business. 

Per la cronaca, Tirabassi gestisce gli investimenti finanziari nella Segreteria di Stato, nell’Ufficio Amministrativo, posizione molto delicata occupandosi tra l’altro dell’Obolo di San Pietro. 

Gli investigatori starebbero inoltre analizzando proprio alcuni flussi finanziari dei conti su cui transita appunto l’Obolo di San Pietro, l’insieme delle offerte di denaro fatte dai fedeli e inviate al Papa per essere redistribuite a sostegno della missione della Chiesa e delle opere di carità. Ma anche e soprattutto per il sostentamento dell’apparato vaticano.

Nel 2015, i conti e gli investimenti da fondi provenienti dall’Obolo avevano raggiunto la somma record di quasi 400 milioni di euro. Ogni conto e spostamento di denaro adesso è stato messo sotto i raggi X, per vedere se alcune irregolarità ipotizzate nascondono qualcosa di più grave. 

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