Primi camion sul nuovo Ponte di Genova
È iniziato domenica il collaudo statico del nuovo viadotto autostradale di Genova, a quasi due anni dal crollo del Ponte Morandi che il 14 agosto 2018 provocò la morte di 43 persone. Nel pomeriggio, 56 autocarri da 44 tonnellate ciascuno sono saliti contemporaneamente sull'opera, che è così stata caricata con 2'500 tonnellate di peso.
I veicoli sono dunque tornati sul viadotto sul Polcevera, ormai praticamente finito, con un momento di grande impatto visivo. Sono passati 705 giorni dal crollo del vecchio ponte, 461 (era metà aprile 2019) dall’inizio di lavori per il nuovo. Sulla nuova struttura restano ormai da completare solo l’asfaltatura più sottile (strato di usura) e la segnaletica.
Le fasi
La mattinata di domenica è stata impiegata per la “fase zero” del collaudo: un transito di otto camion in posizione serrata a marcia lenta per l’assestamento del viadotto, la prova a torsione con alcuni mezzi a percorrere la carreggiata nord e poi la carreggiata sud, e infine la prova di frenatura degli autoarticolati su un punto definito della struttura.
Verso le 15, sono iniziate le prove statiche vere e proprie: i TIR posizionati su porzioni prefissate dell’impalcato hanno lo scopo di imporre alla struttura stati di sollecitazione superiori a quelli di esercizio. Intorno alle 17.30, infine, si è arrivati al carico di tutti e 56 gli autocarri i quali, con un lento movimento in colonna, hanno infine concluso le operazioni della giornata lasciando spazio alle misurazioni.
Durante il collaudo, alcuni sensori di deformazione rilevano in tempo reale le informazioni sulle sollecitazioni, via via che aumenta il carico. L’intera procedura simula delle condizioni che difficilmente si realizzeranno nella realtà con così tanti veicoli pesanti sopra il nuovo ponte.
Sei giorni
Prove statiche sono in corso anche lunedì. È intanto già in corso il collaudo tecnico-amministrativo, mentre è stata affidata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alla struttura commissariale l’ispezione di viabilità, che sarà fatta dall’Azienda nazionale autonoma delle strade (Anas). Per completare l’intero collaudo potrebbero volerci fino a sei giorni.
“Questo cantiere non si è mai fermato”, neanche durante l’emergenza coronavirus, “e grazie al lavoro incessante di tanti è diventato il simbolo dell’Italia che può e deve realizzare i suoi obiettivi”, commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Da 80 a 70
L’inaugurazione è attesa nella prima decade di agosto. Le polemiche non mancano, in particolare sulla velocità massima, che dovrebbe essere abbassata da 80 a 70 km/h a causa del tracciato che, ricalcando quello del ponte crollato, non è conforme alle norme attuali.
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