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Coprifuoco in tutta Italia, lockdown in zone rosse

Piazzetta di centro storico con serrande abbassate e sedie impilate; scritta Trattoria
Bar e ristoranti erano già tenuti a chiudere alle 18 [nell'immagine d'archivio, Genova] Keystone / Simone Arveda

In Italia, il premier Giuseppe Conte ha firmato nella notte su mercoledì il decreto che da giovedì 5 novembre istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio di contagio da coronavirus alla quale appartiene una Regione. Varrà invece per tutte il coprifuoco sanitario dalle 22 alle 5: saranno consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, in particolare motivi di salute.

A mettere fine al confronto tra esecutivo e regioni su alcuni punti del testo è stata una riunione finale tra il capo del governo, i ministri interessati e i capi delegazione. Con alcune concessioni.

Sull’elaborazione dei dati epidemiologici -decisiva per stabilire a quale fascia di rischio si appartiene- il Dpcm garantisce il coinvolgimento delle Regioni stesse, spiega il governo. A emettere le ordinanze di chiusura sarà il ministero della Salute ma una volta “sentiti” i governatori, che partecipano dunque alla cabina di regia sull’emergenza sanitaria.

Dal 6 novembre al 3 dicembre l’Italia sarà divisa in aree ad alto rischio, zone a rischio intermedio e altre. 

Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa. Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia. Nell’area gialla, con criticità moderata, tutte le altre regioni.

“Non abbiamo alternative, dobbiamo affrontare le restrizioni per congelare l’impennata del contagio, comprendiamo la frustrazione e la sofferenza, ma dobbiamo tenere duro”, ha detto Conte. 
 

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Restano in ogni caso consentiti il rientro presso il proprio domicilio, l’abitazione o la residenza, gli spostamenti necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui essa è consentita, così come il transito sui territori, qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti.

Quanto alla richiesta di ristori (contributi a fondo perduto per chi ha una partita IVA ed è stato colpito dalle misure restrittive introdotte col Dpcm del 24 ottobre), una lettera dei ministri Boccia (Affari regionali) e Speranza (Salute) assicura che il decreto sarà varato in settimana e le erogazioni, allargate rispetto alle previsioni, saranno “tempestive”.

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Nel servizio RSI, i nomi delle regioni che saranno verosimilmente in fascia rossa e arancione.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 04.11.2020)

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