La Lombardia arancione scuro tende già al rosso
Una parte di Lombardia si è svegliata mercoledì con un nuovo colore, nelle mappe che indicano la gravità della situazione epidemiologica da coronavirus: arancione scuro o rinforzato. Una nuova sfumatura che implica maggiori restrizioni, volute dal presidente della regione Attilio Fontana per cercare di frenare l'emergenza Covid ed evitare la temuta terza ondata.
Fra la cinquantina di comuni interessati figura l’intera provincia di Como, che chiude dunque le scuole di ogni ordine e grado -ad eccezione degli asili nido- e dove le visite a parenti ed amici sono ormai vietate.
Una situazione che peraltro pare destinata a inasprirsi: con l’impennata di nuovi contagi, l’arancione lascerà verosimilmente spazio al rosso in tutta la Regione.
Nel reportage RSI da Como, le considerazioni del segretario sindacale Cgil sulle difficoltà per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e quelle del sindaco sulla vicinanza con la Svizzera, che ha appena annunciato allentamenti.
Intanto, in tutta Italia cresce l’attenzione nei confronti delle scuole, dopo la firma del Dpcm Draghi sulle norme anti-Covid in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, che prevede un ritorno alla didattica a distanza per milioni di studenti.
Una situazione cui si è giunti soprattutto per l’accelerazione impressa dalla variante inglese. Ma perché si rende necessaria la chiusura delle scuole? La Radiotelevisione svizzera RSI ne ha parlato con Patrizia Laurenti, professoressa di Igiene all’Università del Sacro Cuore di Roma.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (Quotidiano e TG del 03.03.2021)
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