Fondi della Lega, le indagini portano anche in Svizzera
All'indomani degli arresti domiciliari in Italia per tre persone vicine alla Lega, gli occhi sono puntati su un conto elvetico di una società panamense da cui sarebbero transitati illegalmente dei soldi legati ai fondi neri del partito.
Lo si legge nelle 60 pagine dell’inchiesta della procura di Milano che indaga sulle tre persone, un’indagine parallela a quella della procura di Genova che invece si occupa del presunto tesoretto di 49 milioni del partito.
Due degli arrestati, Alberto Di Rubba, ex presidente della fondazione Lombardia Film Commission LFC, e Andrea Manzoni sono rispettivamente direttore amministrativo al Senato e revisore contabile alla Camera del “gruppo parlamentare” Lega.
Ancora in luglio la procura milanese, tramite una rogatoria internazionale, si era rivolta alla Confederazione. In particolare, intende scoprire la destinazione finale di circa 300’000 euro transitati dal conto elvetico. La somma è parte di una più grande, 800’000 euro incassati dalla vendita “gonfiata” di un immobile per la LFC a Cormano.
In sostanza, il gruppo avrebbe svuotato una società con debiti col Fisco, la Paloschi, dell’immobile nel Milanese. Capannone venduto all’immobiliare Andromeda (amministrata di fatto da un commercialista finito anche lui ai domiciliari) per 400’000 euro con assegni, però, mai incassati dall’azienda in crisi. Lo stabile è poi rivenduto, tra il 2017 e il 2018, da Andromeda alla LFC al doppio del prezzo: 800’000 euro, appunto, di soldi pubblici che sarebbero andati, secondo il gip, a Di Rubba e “sodali” attraverso giri societari.
Al momento, alla rogatoria italiana la Svizzera non avrebbe ancora fornito dettagli su questi flussi di denaro.
tvsvizzera.it/Zz/ansa con RSI (TG del 1209.2020)
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