Roberto Salmoiraghi ha presentato martedì le sue dimissioni dalla funzione di sindaco di Campione d'Italia, enclave italiana in Svizzera nella bufera dopo il fallimento del casinò, di cui il comune è unico azionista.
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tvsvizzera.it/Zz/fra con RSI
Il sindaco di Campione d’Italia Roberto Salmoiraghi si è dimesso martedì mattina. Dimissioni che, voci di corridoio al ministero dell’Interno a Roma, indicavano come la conditio sine qua non affinché la politica italiana si interessasse del comune. Prima di Salmoiraghi, quattro municipali della sua lista civica “Insieme per Campione” hanno annunciato l’abbandono delle proprie funzioni.
L’ormai ex sindaco aveva guidato l’esecutivo di Campione d’Italia dal 1994 al 2002 e nuovamente dal 2004 al 2006, prima che una vicenda giudiziaria che aveva coinvolto anche Vittorio Emanuele di Savoia lo costrinse a gettare la spugna.
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Il suo ultimo ritorno nell’arena politica del paese sulle sponde del Ceresio risale a quindici mesi fa, quando alle elezioni amministrative ha guidato l’unica lista presentatasi, forse anche perché il dissesto finanziario causato dalle difficoltà della casa da gioco, unica fonte di introito dell’enclave, era già all’orizzonte e pochi avevano voglia di ritrovarsi con una tale patata bollente.
Ora a gestire l’amministrazione comunale arriverà un commissario da Roma.
“Non c’erano più le condizioni per andare avanti”, ha detto Salmoiraghi alla Radiotelevisione svizzera, “impossibile sostenere il clima che si è creato in paese, con troppe persone assetate di giustizialismo in cerca di un capro espiatorio. Ora arriverà un Commissario da Roma e la gente sarà contenta. Io ho chiuso, basta Campione, ora solo un medico che esercita in Svizzera. Mi spiace solo chiudere così la mia trentennale carriera”.
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