Giro del mondo in bicicletta interrotto dal virus
Simona e Daniele, partiti da Roma in bicicletta nel 2014, hanno attraversato Europa, Asia, Australia e Americhe. Il lockdown li ha sorpresi in Perù e così hanno deciso di tornare in Italia con un volo di rimpatrio organizzato dall'ambasciata italiana.
Il progetto dei due ciclisti era semplice e ambizioso: scalare in bicicletta i sette passi di montagna più alti al mondo. I protagonisti: Simona Pergola e Daniele Carletti, due ragazzi di Roma che, non a caso, hanno voluto intitolare il loro viaggio “Dai sette colli ai sette passiCollegamento esterno”.
Sono partiti sei anni fa dal Campidoglio e hanno pedalato in quattro continenti e 35 Paesi, doppiando cinque passi. Stavano per affrontare il sesto, quello più alto, sulle Ande peruviane. Erano a Lima, quando li ha sorpresi il lockdown planetario per contenere la pandemia da Covid-19.
Lo scorso 13 aprile hanno deciso di tornare in Italia, su un volo di rimpatrio organizzato dall’ambasciata. Surreale l’ultima tappa, dall’aeroporto di Fiumicino a casa, nel silenzio di una Roma in quarantena.
Ma Simona e Daniele non si arrendono. Con la loro Becycling.netCollegamento esterno termineranno il viaggio non appena sarà possibile. Ci sono ancora Patagonia e Africa ad attenderli. L’obiettivo: supportare l’uso della bici nelle città. Il mezzo di trasporto ideale per la fase due, secondo le Nazioni Unite. Per oggi, 3 giugno, l’OnuCollegamento esterno ha indetto la Giornata mondiale della biciclettaCollegamento esterno.
Ecco un’intervista e qualche suggestiva immagine del loro viaggio:
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