Migliaia di persone ai cortei antirazzisti
Migliaia di persone hanno partecipato sabato a un corteo antirazzista e antifascista a Macerata, indetto per condannare le azioni di un militante di estrema destra che ha sparato ad un gruppo di immigrati africani.
Nella città marchigiana, teatro dei fatti, la manifestazione ha raccolto 15 mila persone (il doppio secondo gli organizzatori). La fiumana ha raggiunto i due chilometri.
Le scuole erano chiuse e le misure di sicurezza eccezionali, per paura di scontri e incidenti. Ma i timori della vigilia sono rimasti tali.
Durante il corteo, un gruppo di antagonisti veneti ha inneggiato alle Foibe intonando “ma che belle son le foibe da Trieste in giù”, un coro isolato che non è stato seguito dal resto dei manifestanti.
L’antefatto. Lo scorso 3 febbraio, un 28enne italiano incensurato aveva sparato dalla sua auto contro un gruppo di immigrati africani, ferendone sei. L’uomo ha detto di aver compiuto il gesto per vendicare la morte di Pamela Mastropietro, 18enne uccisa e fatta a pezzi per il cui omicidio è stato arrestato un cittadino nigeriano.
Anche in altre città d’Italia le persone hanno sfilato per dire ‘no’ a ogni forma di razzismo o fascismo. Ventimila a Milano, secondo una nota degli organizzatori del corteo, che recita: “La risposta della città Medaglia d’Oro alla Resistenza è chiara”.
La Milano che vogliamo è meticcia e antirazzista”, prosegue il testo, “vede nella diversità una ricchezza e rifiuta ogni tipo di discriminazione. Rifiutiamo il razzismo, promosso dalle politiche di questo Paese e dall’Europa, che chiamano decoro e sicurezza il peggior razzismo istituzionale”.
Tra i bersagli dei manifestanti, a Milano come a Macerata, c’erano appunto anche il Partito democratico di Matteo Renzi e il ministro dell’Interno italiano, Marco Minniti.
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