I furbetti del rimborso gettano discredito sui 5 Stelle
La vicenda dei falsi rimborsi arriva proprio nel momento sbagliato per i 5 Stelle: in piena campagna elettorale, è un'occasione troppo ghiotta per gli avversari politici.
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 13.2.2018)
Accompagnato da un giornalista de Le Iene, la trasmissione che ha scoperchiato il caso, Luigi Di Maio si è presentato martedì allo sportello bancario di Montecitorio. L’obiettivo: fare chiarezza sulla vicenda e cercare di dare prova di trasparenza.
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Per regolamento interno, i parlamentari del movimento versano parte del loro stipendio e tutti i rimborsi spese non sfruttati, in un conto che viene utilizzato per il microcredito alle imprese. Sul conto ci sarebbero dovuti essere circa 23 milioni di euro. Invece mancava un milione e mezzo. Una decina di parlamentari avrebbe effettuato il bonifico per ottenere la ricevuta da mostrare al Movimento, ma poi nelle ore successive lo avrebbe annullato.
Una ghiotta occasione
I leader degli altri schieramenti sono naturalmente subito saltati sull’occasione per cercare di screditare i 5 Stelle.
“Sono diventati un’arca di Noè di truffatori, riciclati e scrocconi. Sono sei anni che ci fanno la morale ma ci sono truffe acclarate; si sono presentati come diversi dagli altri ma sono come tutti gli altri”, ha dichiarato il segretario del Pd Matteo Renzi. “Spiace che il M5S stia ingannando gli italiani al grido di onestà”, gli ha fatto eco il leader della Lega Matteo Salvini.
Alcuni dei parlamentari coinvolti nella vicenda hanno dichiarato che rinunceranno a un’eventuale elezione il 4 marzo. Una rinuncia che però – rileva il Corriere della Sera – è impossibile per legge: se eletti, le dimissioni devono prima essere approvate dalla maggioranza dell’Aula.
Convinto probabilmente che la miglior difesa è l’attacco, Luigi Di Maio ha da parte sua avuto parole dure contro gli avversari: ” Chi pensa di farci la morale abbia la dignità di starsene zitto e andarsi a nascondere”, ha scritto su Facebook, sottolineando di aver restituito o rinunciato in 5 anni di legislatura a più di 370.000 euro. E poi l’affondo su Renzi: ” Ognuno di loro (i parlamentari degli altri partiti e del Pd in particolare, ndr) mentre milioni di italiani stanno in condizioni di povertà ha preso una media di 145.000 euro a testa a cui avrebbero potuto fare a meno. Ingordi! Senza considerare il vitalizio, le auto blu, l’aereo blu, l’elicottero blu e tutti i loro osceni privilegi. Hanno arraffato il più possibile L’unica cosa che Renzi ha restituito agli italiani è il traditore della Patria Silvio Berlusconi”.
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