Europei, con le fan zone si festeggia quasi come prima
Nella 'Fan Zone' organizzata per gli Europei di calcio in Piazza del Popolo a Roma l'organizzazione è precisa e attenta ma quando l'Italia segna...
Ce la mettono tutta, ci provano davvero. Sorridono i volontari e gli addetti all’organizzazione della Fan Zone di Roma – o Football Village che dir si voglia – ma è un sorriso teso. Di chi sa di camminare sempre su un filo, di chi sa di non poter sbagliare. Il ritorno alla normalità prevede qualche rischio, questo sì, ma anche molta responsabilità. E soprattutto tanta organizzazione.
E a Piazza del Popolo, cuore pulsante dell’Euro 2020 romano per quel che riguarda i tifosi, è tutto organizzato fin nei minimi particolari. Due aree divise da un grande corridoio centrale che attraversa la piazza. In tutto vi possono accedere quasi duemila persone, suddivise tra lo spazio dedicato agli stand e alle varie attività ludiche (teqball e calcetti vari) e quello specifico per gli eventi. In quest’ultimo si trova un palco dove si fa musica dal vivo, ai cui lati sono stati installati due maxi schermi. Due, perché il concetto promosso dall’UEFA è proprio quello di evitare le grandi adunate a cui eravamo abituati in precedenza. Dividi et celebra. Il motivo è piuttosto evidente.
Per accedere alla Fan Zone basta riservare online i biglietti (gratuiti), così il tracciamento è servito. La mascherina è obbligatoria – ça va sans dire – e bisogna mantenere il solito metro di distanza. Ci sono anche dei segni per terra per dare un’idea di come posizionarsi. Ma se le mascherine le indossano tutti (anche se non sempre dove si dovrebbe) la questione delle distanze diciamo che non è proprio presa alla lettera. Soprattutto con l’Italia che segna, dà spettacolo e vince, i tifosi ci mettono poco a dimenticare tutto per tornare ad abbracciarsi come si faceva una volta (solo a scriverla questa cosa mette tristezza… ma vabbé).
E mentre Piazza del Popolo si scatena, su uno schermo laterale passano le immagini delle altre fan zone, ancora piuttosto vuote e evidentemente più pacate. Su tutte spicca quella di Glasgow con le sue infinite serie di panchine e tavoli in legno perfettamente distanti uno dall’altro e tutti seduti e composti. Un altro clima rispetto a Roma, in tutti i sensi. Ma stanno giocando Italia e Turchia, mica la Scozia. Li aspettiamo al varco.
Il servizio sull’apertura di Euro 2020:
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