“Hammamet” arriva nelle sale cinematografiche
Esce giovedì nelle sale cinematografiche "Hammamet" di Gianni Amelio, film che racconta gli ultimi sei mesi del leader socialista Bettino Craxi esule in Tunisia. Lo ha visto in anteprima il corrispondente della Radiotelevisione svizzera.
Stando al regista, la pellicola non ha nessuna chiara volontà di fare politica, ma casomai di raccontare quell’umanità del leader socialista in esilio e alle prese con le sue molte malattie. “Non ho voluto raccontare il Craxi (interpretato da Pierfrancesco Favino) degli anni d’oro, quello degli anni Ottanta, ma quello di fine secolo scorso – dice Amelio in conferenza stampa a Roma -. Racconto la sua agonia, la storia di un uomo che ha perso il potere e va verso la morte. Un uomo pieno di rabbia, rimorsi e desideri, macerato fino all’autodistruzione”.
Il film girato parzialmente nella vera casa di Craxi ad Hammamet (per concessione di Anna moglie), racconta su tutto il rapporto con la figlia Anita (Livia Rossi), vera vestale piena di devozione verso un padre malato pieno di boria e capricci. Una figlia che gli concede anche di incontrare in un albergo ad Hammamet la sua storica amante (Claudia Gerini).
Sul fronte politico, il Craxi raccontato da Amelio ha come ossessione la certezza di essere stato solo lui a pagare per le colpe di tutti e poi l’odio verso l’uso strumentale di certa magistratura politicizzata: “Solo il Pci non è stato toccato da ‘Mani Pulite'” (dice a un certo punto).
“Questo film ti fa pensare molto al rapporto tra padre e figli, una cosa che mi riguarda personalmente”, dice invece l’attore protagonista. “E io vengo da una generazione i cui genitori trovavano sconveniente mostrare i loro sentimenti verso i figli.
“Di Craxi”, continua Favino, “si può dire tutto meno che non amasse il suo Paese”. E poi conclude: “Faceva parte di una classe politica ricca di linguaggio e di competenze totalmente diversa da quella di oggi. Una volta i politici dicevano ‘noi’. Oggi dicono ‘io’ e questo è molto triste”.
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