Scoppia la rabbia sociale in Italia, tre politici sotto scorta
Aumenta la tensione in Italia. Ancora in clima di lockdown, tre politici - due ministri della Repubblica e il governatore lombardo - sono stati messi sotto scorta per le gravi minacce che hanno recentemente subito. Storie diverse con un denominatore comune: tutti sono stati minacciati per la gestione della pandemia.
Una ministra, un vice ministro e un governatore. Tutti messi sotto scorta nei giorni scorsi. La causa è una sola: gli insulti e le minacce consegnati alla rete, e non solo, da persone che non gradiscono la gestione della crisi generata dalla pandemia. Una crescente rabbia che rischia di surriscaldare ancora di più il clima politico. Specialmente ora che si tratta di far ripartire il paese dopo tre mesi di lockdown.
Dopo l’emergenza sanitaria seguono quelle economiche e sociali. Si teme la caccia al colpevole. Come nel caso dei tre politici minacciati pesatemene negli scorsi giorni.
Lucia Azzolina, ministra dell’istruzione
Dopo giorni di accordi presi e poi stracciati, mercoledì 27 maggio è stata raggiunta l’intesa tra le forze di maggioranza sul concorso straordinario, che riguarda complessivamente 32 mila docenti che insegnano da almeno 3 anni nelle scuole italiane.
Tutto questo mentre la ministra Azzolina è stata messa sotto scorta dopo accuse e minacce
violente e sessiste ricevute via social, proprio a causa del concorso per i precari. Lucia Azzolina, pur essendo ministro, non aveva la scorta.
“Sulla scuola si è venuto a creare un clima intollerabile, che poteva e doveva essere evitato”, ha denunciato il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi. “Gli attacchi e provocazioni strumentali nei suoi confronti, recentemente si sono aggiunti inaccettabili insulti sessisti e minacce, anche da parte di presunti insegnanti: Lucia Azzolina è un ministro competente e coraggioso, andiamo avanti insieme a testa alta nel percorso di cambiamento e di sostegno alla scuola italiana”.
Pierpaolo Sileri, viceministro della salute
Altro ministro della Repubblica minacciato è il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Anche lui da alcuni giorni è sotto tutela a seguito di pressioni per tentativi di corruzione e minacce ricevute rispetto alla sua attività politica in particolare riguardo alla destinazione dei fondi pubblici per l’emergenza coronavirus.
Il viceministro ha commentato così le minacce: “Ho sentito una volta una persona che ha detto più si sale in vetta e più tira forte il vento. Penso sia nostro dovere dare il massimo se aumentano i rischi”.
La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Nel fascicolo, al momento contro ignoti, i pm ipotizzano il reato di minacce gravi. È stato lo stesso Sileri a presentare denuncia ed è già stato ascoltato dai magistrati.
Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia
Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, da diversi giorni è sotto scorta. La misura è stata decisa dalla prefettura di Varese dopo che “il clima intorno al governatore lombardo si è fatto incandescente” con due murales, a Milano, cui viene apostrofato come “assassino” e minacce sul web.
“Non pensavo di finire sotto scorta – ha raccontato Fontana – ma per me non cambia nulla, il mio lavoro continua. Ho ricevuto la notizia della scorta tra venerdì e sabato. In famiglia l’hanno presa con un po’ di preoccupazione. Nelle ultime settimane – ha constatato – è stato sparso tanto veleno per scopi politici. Ho letto davvero tanti messaggi positivi, di solidarietà, ma soprattutto di sostegno alla Lombardia che è la cosa più importante. Non mi preoccupo di chi semina odio e fa polemica, io lavoro per tutti”.
Manifestazioni di rabbia che sono sempre più frequenti in Italia, fra minacce e insulti a diversi politici. L’accusa – come detto – sarebbe quella di non aver saputo limitare i danni del coronavirus, sia a livello sanitario, sia sociale.
Il servizio del nostro corrispondente a Roma:
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.