Soprattutto durante il fascismo, e fino agli anni ’50, infatti, molti isolani – come tanti altri italiani – si trasferivano in Tunisia (in particolare nelle città di Sfax, Mahdia, Susa) per sfruttare la pescosità del mare e cercare condizioni di vita più vantaggiose.
L’immigrazione italiana andò scemando via via dopo la proclamazione dell’indipendenza della Tunisia, che avvenne nel 1956. Per cui oggi sono in pochi a conservare una memoria diretta di questo fenomeno.
TvSvizzera.it ha incontrato a Lampedusa un gruppo di anziani pescatori la cui storia personale è intrecciata alle terre del Nord Africa, e testimonianza di come le sponde dei due continenti nella realtà siano più vicine di quanto si immagini, e di come da sempre il Mediterraneo rappresenti per i popoli un mezzo per cercare un futuro migliore.
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