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Il Piano Mattei per rilanciare le relazioni tra Italia e Africa

Giorgia Meloni al vertice Italia-Africa
Con il Piano Mattei, l'Italia vuole emulare l'approccio “non predatorio” nei confronti dell’Africa dell’ex presidente Eni scomparso nel 1962, Enrico Mattei. Keystone / Fabio Cimaglia

Giorgia Meloni ha presentato lunedì il Piano Mattei aprendo i lavori del vertice “Italia-Africa”. Il piano prevede uno stanziamento di 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo.

Un grande centro di formazione professionale sull’energia rinnovabile in Marocco, progetti sull’istruzione in Tunisia, altri per l’accessibilità alla sanità in Costa d’Avorio: sono “alcuni dei progetti pilota” del Piano Mattei annunciati da Meloni.

“La condivisione è uno dei principi cardine del Piano Mattei i lavori di questo vertice saranno determinanti per arricchire il percorso”, ha spiegato la premier italiana, indicando progetti anche in Algeria, Mozambico, Egitto, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya.

“In Marocco puntiamo a realizzare un grande centro di eccellenza per la formazione professionale sul tema delle energie rinnovabili”, ha detto, spiegando poi il “programma di rafforzare i legami fra il sistema scolastico italiano e quello delle nazioni africane.

Nel capitolo salute, “la prima nazione a cui vogliamo rivolgerci è la Costa d’Avorio – ha annunciato la premier – dove l’obiettivo è migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi primari, con attenzione particolare ai più piccoli, alle mamme e ai più fragili”.

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In materia di agricoltura “la sfida che vogliamo centrare non è solo garantire cibo per tutti ma garantire cibo di qualità per tutti”, ha chiarito, spiegando che l’Italia intende “avviare in Algeria un progetto di monitoraggio satellitare sull’agricoltura, mentre in Mozambico è impegnata a costruire un centro agroalimentare che valorizzi le eccellenze e l’esportazione dei prodotti locali.

Il piano energetico e sociale italiano per il continente africano richiama il nome dell’ex presidente Eni scomparso nel 1962. Di Mattei si vuole emulare l’approccio “non predatorio” nei confronti dell’Africa da parte europea, volto alla promozione di uno sviluppo sostenibile e duraturo.

In Egitto – ha continuato – prevediamo di sostenere in un’area a 200 chilometri da Alessandria la produzione di grano soia, mais e girasole, con investimenti in macchinari, sementi, tecnologie, e nuovi metodi di coltivazione, oltre ovviamente ad accompagnare la formazione professionale”.

Meloni ha poi citato “il progetto già avviato in Tunisia, dove stiamo lavorando per potenziare le stazioni di depurazione delle acque non convenzionali per irrigare un’area di 8mila ettari e creare un centro di formazione dedicato al settore agroalimentare”.

Reazione europea

“Sono molto grata all’Italia per aver messo la cooperazione con l’Africa al centro della sua politica estera e della presidenza del G7. Il nuovo Piano Mattei rappresenta un importante contributo a questa nuova fase della nostra partnership con l’Africa e si integra con il nostro European Global Gateway, 150 miliardi di euro” dall’Ue.

Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al vertice Italia-Africa. Sottolineando che “gli interessi e i destini tra Africa ed Europa sono allineati più che mai”, su energia pulita, lotta al cambiamento climatico, lavoro, fermare le perdite di vite umane sulle rotte migratorie.

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