A Roma è di nuovo emergenza rifiuti. Nella stampa e sui social si moltiplicano le foto di mucchi di pattume sulle strade e sui marciapiedi, un problema acuito dall'aumento dei consumi e del periodo delle feste. In campagna elettorale, però, tutto può cambiare da un momento all'altro... Il servizio della Radiotelevisione svizzera.
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tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 10.01.2018)
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Nella città eterna il problema dei rifiuti negli ultimi anni si è ripresentato ciclicamente. Il periodo delle feste appena trascorso, ha acuito il problema. La fragilità del sistema, che rischia di intopparsi ad ogni difficoltà dura da anni ed ha una spiegazione: Roma non riesce a chiudere il suo ciclo dei rifiuti. Per farlo necessiterebbe di nuovi impianti.
Inoltre, come spiega il Post, i centri per gestire i rifiuti indifferenziati sono stati storicamente controllati da un potente imprenditore da anni al centro di accuse e indagini per la gestione giudicata controversa dei suoi impianti. A questi problemi si aggiunge il fatto che AMA, l’azienda che si occupa dei rifiuti in città, ha avuto diversi guai finanziari e qualche anno fa ha rischiato il fallimento.
Per ora la giunta della sindaca Virginia Raggi ha annunciato la volontà di costruire tre impianti per il trattamento dell’immondizia: due per l’organico ed uno per il multilaterale. Le richieste di autorizzazione dovrebbero essere inviate in Regione Lazio entro la fine del mese.
Ma l’amministrazione a 5 Stelle punta molto anche sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sull’aumento della raccolta differenziata che si vorrebbe portare, da piano, al 70% entro il 2021. A questo punta anche la riorganizzazione della raccolta porta a porta che dovrebbe interessare 1,2 milioni di persone entro il 2018, con l’imminente avvio nei municipi di Ostia e delle Torri. Una sperimentazione ha già interessato il piccolo rione ebraico nel centro di Roma dove la differenziata in tal modo ha raggiunto quota 85%.
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