La Corte di Strasburgo ha preso posizione in merito al rapimento e alla detenzione dell'ex imam
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L’Italia ha violato il diritto di Abu Omar a non essere sottoposto a tortura. L’imam di Milano, sospettato di terrorismo, fu rapito nel 2003 dagli agenti della CIA per poi essere trasferito in Egitto dove fu interrogato e seviziato. Questo è quanto sentenziato martedì dalla Corte europea dei diritti umani che ha condannato la vicina penisola per il rapimento e la detenzione illegale dell’ex imam, al centro di un’operazione di “extraordinary rendition” (cattura, detenzione o deportazione eseguita clandestinamente nei confronti di un sospetto terrorista).
Le prove esaminate dalla Corte hanno permesso di appurare che le autorità italiane erano a conoscenza dell’illegalità dell’operazione, ma nonostante ciò sulle questioni legate al rapimento fu apposto il segreto di Stato.
È la seconda volta che uno Stato del Consiglio d’Europa viene condannato per aver cooperato alle extraordinary renditions organizzate dalla CIA dopo l’11 settembre 2011: già la Macedonia, infatti, consegnò il cittadino tedesco Khaled El Masri agli Stati Uniti. In quel caso l’uomo fu trasferito in un campo di detenzione in Afghanistan.
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