Italia, le aziende sono straniere (e gli italiani non ci stanno)
Le imprese guidate da stranieri mostrano una vitalità superiore, ma sono molte le irregolarità nella gestione, a discapito delle attività italiane
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Le imprese italiane sono diminuite dello 0,4% nel 2014 rispetto ad una crescita di quelle gestite da stranieri dell”8%. In tutto sfiorano il mezzo milione e tra quelle “individuali” rappresentano ormai il 12%.
Una dinamicità certificata dall’ultimo rapporto della Confederazione dell’artigianato e della media e piccola impresa (Cna) che però fa arrabbiare gli italiani, soprattutto i commercianti. “Loro non pagano nulla – ci dicono – giocano con il fisco, cambiano società per non pagare i debiti. Non assumono in regola, non pagano i contributi”. “Irregolarità che falsano il mercato mettendo in difficoltà gli esercizi italiani, tartassati dalle tasse”, come ci racconta la commercialista Paola De Biase, che cura gli interessi di molte imprese guidate da stranieri. “La grande maggioranza di loro – ci dice – non ha interesse a pagare”. Arrivano le multe dell’Inps e loro non le pagano. A me ad esempio chiedono solo quanto costa la mia parcella perchè degli altri costi non importa nulla”.
“E’ un fenomeno che sta crescendo e che osserviamo positivamente- spiega il Segretario Generale della Cna, Sergio Silvestrini – “Ci sono certo fenomeni di illegalità ma che sono gli stessi stanieri a chiederci di combattere”. “I fenonemi di illegalità sono sempre esistiti e da tenere sempre sotto controllo – rimarca il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti – non credo però che si possa considerare la titolarità dell’impresa come elemento che motiva comportamenti illegali”.
Giuliano Rosciarelli/alaNEWS
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