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Crisi di governo, Conte chiede la fiducia in Aula

Il Quirinale visto da piazza del Quirinale con, in primo piano sfocato, cameraman che riprende l entrata
Per il secondo giorno consecutivo al Quirinale. Keystone / Angelo Carconi

In Italia, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte è salito giovedì per il secondo giorno consecutivo al Quirinale, residenza ufficiale del presidente della Repubblica, per informare Sergio Mattarella sulla crisi aperta dalle dimissioni delle due ministre di Italia Viva Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e assumere l'interim del ministero delle politiche agricole. Conte ha poi annunciato di essere pronto al "chiarimento" di fronte a Camera e Senato chiesto dallo stesso capo dello Stato e invocato dai partiti.

La sfida tra il premier e il leader di Italia Viva (Iv) Matteo Renzi, autore dello strappo, arriva dunque in parlamento. Lunedì alla Camera, martedì al Senato, si voterà sulle comunicazioni di Conte e usciranno allo scoperto i “responsabili”, un gruppo in grado di sostituire i senatori di Iv in quello che sarà a tutti gli effetti un voto di fiducia su un nuovo programma e la verifica dell’esistenza di una nuova maggioranza. Ne servono almeno undici.

“Nel passato”, chiarisce il capodelegazione del Pd Dario Franceschini, “il termine responsabili indicava una negatività. Non è più così. Siamo in un sistema non più bipolare in cui le maggioranze di governo si cercano in Parlamento, apertamente, alla luce del sole e senza vergognarsene. E così sarà anche questa volta”.

Un gruppo pronto a votare la fiducia si aggregherebbe intorno al Movimento degli italiani all’estero (Maie), che è già nel campo della maggioranza, e ai socialisti. “Chi ha maggiori responsabilità”, dichiarano in una nota il segretario del Psi Enzo Maraio e il senatore Riccardo Nencini, “è chiamato ad esercitarle fuoriuscendo dalla logica dei duellanti. Noi siamo tra i costruttori”.

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tvsvizzera/ATS/ri con RSI (TG del 14.01.2021)

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