Il governo Draghi ha giurato
In Italia, il nuovo presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha giurato sabato al Palazzo del Quirinale di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Altrettanto hanno fatto dopo di lui i 23 ministri. Una cerimonia segnata dalle norme anti Covid-19, breve ed essenziale come lo è stata la comunicazione del premier in questi giorni.
Invariata la formula di rito letta dai membri del nuovo governo: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”.
Tuttavia, nel rispetto delle norme volte a contenere la pandemia di coronavirus, il giuramento non è stato seguito dalla consueta stretta di mano tra il capo dello Stato, il premier e i vari ministri, ma solo da un saluto finale con gli auguri di rito.
Qui i dettagli della composizione del nuovo esecutivo.
PLACEHOLDERUn governo perfettamente equilibrato nella rappresentanza delle forze politiche che lo sostengono, meno in quella di genere e territoriale: le donne sono soltanto otto su 23 e tre ministri su quattro vengono dal Nord.
Il TG della RSI torna sulla composizione del nuovo esecutivo.
Il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi suscita aspettative elevate in Italia come nel resto d’Europa. È quel che traspare sabato dai media e dai messaggi dei leader UE. Molti confidano che colui che da presidente della Banca centrale europea salvò la moneta unica possa ora soccorrere il proprio Paese, mettendo in sicurezza gli oltre 200 miliardi del Recovery Fund e accelerando sulla campagna vaccinale.
Collegamento con il corrispondente RSI da Roma subito dopo la cerimonia.
“La sua esperienza sarà una risorsa straordinaria […] specie in un momento così difficile”, ha twittato la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, mentre il presidente del Consiglio europeo Charles Michel “non vede l’ora” di lavorare di nuovo con lui. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno entrambi evocato un impegno comune “per un’Europa più forte”, per un nuovo multilateralismo, “per il futuro dei giovani”.
Nei resoconti e nei commenti pubblicati da Le Figaro, Le Monde, la BBC ed El País si mette in evidenza come Mario Draghi abbia riunito attorno a sé quasi tutti i partiti politici in cinque giorni, pur mettendo persone di fiducia in ministeri chiave. Oltreoceano, il New York Times lo definisce “un gigante d’Europa” mentre il Wall Street Journal ricorda che, a differenza di governi tecnici del passato, “Mister Draghi ha un sacco di soldi da spendere” per far fronte ai problemi dell’Italia.
Gli unici accenni critici giungono dalla stampa tedesca. Il tabloid Bild, in particolare, rispolvera le accuse a Draghi di aver nociuto ai risparmiatori tedeschi con le sue scelte di politica monetaria quando era alla guida della BCE e titola: “Il ‘Conte Draghila’ prende il potere a Roma”.
Servizio e commento serale del corrispondente RSI da Roma.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 13.02.2021)
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