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La Svizzera stanzia 20 milioni per i minori non accompagnati in Italia

bambini su una nave
La maggior parte dei minorenni non accompagnati in Italia hanno tra 16 e 17 anni, ma non mancano i più piccoli. KEYSTONE

Berna e Roma hanno firmato un accordo che prevede il versamento di 20 milioni di franchi da parte della Confederazione per finanziare l'alloggio e l'assistenza in Italia per le persone richiedenti l'asilo minorenni non accompagnate.

L’intesa firmata venerdì a Roma dalla segretaria di Stato della migrazione, Christine Schraner Burgener, e dalla capo di gabinetto del Ministero dell’Interno italiano, Maria Teresa Sempreviva, rappresenta un contributo della Svizzera “a fronteggiare il fenomeno della migrazione all’interno dell’Europa”, si legge nel comunicatoCollegamento esterno diramato dalla Confederazione.

I 20 milioni di franchi (20,3 milioni di euro) serviranno a “dare manforte alla vicina penisola nell’ampliamento della capacità di accoglienza, così da far fronte al forte numero di arrivi”. La somma sarà utilizzata in particolare per fornire alloggio e assistenza alle persone richiedenti l’asilo minorenni non accompagnate.

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“In questo contesto – precisa la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) – Svizzera e Italia intendono altresì intensificare il dialogo relativo a temi legati alla migrazione, in particolare per quanto riguarda le procedure d’asilo celeri”.

Al 31 dicembre 2023, i minori stranieri non accompagnati censiti in ItaliaCollegamento esterno erano 23’266. Sono in maggioranza maschi (88,4%) e poco meno della metà (46,1%) ha 17 anni. Arrivano soprattutto da Egitto (4’667), Ucraina (4’131), Tunisia (2’438), Gambia (2’141) e Guinea (1’925).

Secondo contributo svizzero per la stabilità in Europa

L’accordo siglato a Roma si iscrive nel quadro del secondo contributo svizzeroCollegamento esterno per la stabilità in Europa. Approvato dal Parlamento elvetico nel dicembre 2019, ha un valore totale di 1,302 miliardi di franchi. La maggior parte della somma è stanziata a favore dei 13 Stati che hanno aderito all’UE dal 2004.

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Dipartimento federale degli affari esteri

Una parte, pari a 190 milioni di franchi, serve invece a realizzare progetti in ambito migratorio. Il credito quadro fornisce sostegno sino a fine 2029 agli Stati membri dell’UE particolarmente esposti al fenomeno della migrazione. La somma sarà utilizzata in due fasi. Nella prima – tra il 2022 e il 2026 – la Svizzera collaborerà con Grecia, Cipro e, appunto, Italia. La seconda fase partirà nel 2025 e si concluderà nel 2029.

“Il credito quadro per la migrazione del secondo contributo svizzero è pensato per potenziare le strutture dedicate alla gestione del fenomeno della migrazione in Europa, con l’obiettivo di prevenire la migrazione secondaria irregolare – sottolinea ancora la SEM. Può essere fornito sostegno nei seguenti ambiti: procedure d’asilo, infrastrutture, aiuto al ritorno e alla reintegrazione nonché misure d’integrazione”.

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