L’amore a distanza ai tempi della pandemia
Migliaia di coppie, da mesi, non possono riabbracciarsi a causa del Covid-19. Così, via social, si sono coalizzati nel movimento #loveisnottourism (l'amore non è turismo).
Andrea, Claudia e Alessandra hanno in comune un amore all’estero. In tempi di globalizzazione è quasi la norma, ma in tempi di pandemia è una iattura. Come loro ci sono milioni di coppie nel mondo che, mese dopo mese, dallo scorso marzo 2020, hanno iniziato a incontrarsi timidamente in gruppi on line, per poi decidere di fondare un movimento globale.
Oggi, #loveisnottourism ha una struttura articolata, gruppi nazionali, e rappresentanti di “categoria”, come Alessandra Jhoanna Leo, giornalista, che è l’ufficio stampa del movimento italiano.
“Ci è voluto un po’ per farci sentire dalla politica – dice – ma alla fine ce l’abbiamo fatta: in Italia con il decreto ministeriale dello scorso 7 settembre molte coppie bi-nazionali sono riuscite a ricongiungersi temporaneamente”.
Alessandra ha un partner russo, e anche per lei non è stata una passeggiata. Ma restano bloccate e impossibilitate a ricongiungersi tutte le coppie il cui partner proviene da uno dei Paesi del cosiddetto gruppo FCollegamento esterno, il gruppo di Paesi classificato più in basso per sicurezza in base al numero di contagi e alle caratteristiche del sistema sanitario. Questo in Italia. In Svizzera, attualmente, sono solo 4 gli Stati considerati ad alto rischio e tre Regioni di FranciaCollegamento esterno.
Claudia Martore, attrice, ha un partner americano. Ha programmato di incontrarlo per il prossimo 7 dicembre, perché gli Stati Uniti sono stati recentemente promossi nella lista E, ma, dice, “siamo appesi ai numeri dei contagi, e siamo pronti a tutto”.
Nel reportage alcune storie di coppie separate dal covid e la nascita in Italia del movimento #loveisnottourism:
tvsvizzera.it/fra con RSI
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