Milano, cabine semaforiche come opere d’arte
'Energy box' è la prima esposizione di strada diffusa, dalla periferia al centro del capoluogo lombardo; comprende 150 opere di oltre 50 artisti
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Cabine semaforiche come opere d’arte
Milano sembra essersi trasformata, in molti punti della città, in una grande galleria d’arte a cielo aperto. È il risultato ottenuto da Energy Box, la prima esposizione di strada diffusa nei quartieri del capoluogo lombardo, dalle periferie al centro di Milano.
Energy Box ospita 150 opere di più di 50 artisti, principalmente della street art, writing, graffiti, alcuni dei quali riconosciuti oltre che in Italia anche a livello internazionale.
Le opere sono state realizzate dagli artisti utilizzando le coperture delle centraline elettriche che regolano il funzionamento dei semafori come tela, muro o elemento dove esprimere la loro idea in totale libertà e senza divieti.
Energy Box è un progetto di Davide Atomo Tinelli, storico writer milanese che da sempre si batte per un’arte popolare diffusa a in tutta la città.
Un’azione di Urban Art riuscita, secondo il critico dell’arte Flavio Caroli a cui è piaciuta molto l’idea di Atomo che ha regalato una ventata di colore, arte, creatività alle strade di Milano.
“Ho aderito a Energy Box – racconta Caroli – perché pensavo e penso che i divieti sono inutili. La macchina dei divieti sembra fatta apposta per essere violata. La vera, unica, strategia da adottare contro l’imbrattamento dei nostri muri è quella della “qualità”. Incentivare e premiare una gara che si spera gloriosa fra i diversi protagonisti della pittura murale, che talora hanno fantasia e capacità realizzative di prim’ordine. Devono essere gli artisti stessi a riconoscere una scala di valori all’interno del loro mondo e a individuare chi crea e chi sporca tanto per sporcare.”
Milano è stata così trasformata in una galleria d’arte diffusa che, per il momento, utilizza solo una parte delle circa 750 cabine elettriche di controllo dei semafori. I 50 artisti ne hanno sfruttate per la loro arte, ad oggi, 150.
Per vedere le zone dove sono situate si può andare sul sito www.energybox2015.it
Oggetti definiti da Atomo “inestetismi urbani”, come le centraline di color grigio che regolano i semafori e che di solito sono punto d’arrivo di tag, o adesivi o punto di sfogo dei bisognini di animali domestici sono diventati delle opere d’arte grazie al lavoro creativo di bravissimi artisti.
Pop, iperrealismo, lettering figurativo, astratto, concettuale, informale, linguaggi, tecniche diverse, colori, smalti, bombolette spray hanno dato vita a questa mostra collettiva di urban art dove gli artisti si sono confrontati con uno spazio creativo definito e limitato. Un oggetto che spesso è nelle adiacenze di un muro e talvolta trova un suo luogo nell’ambiente urbano.
“Sulle superfici degli Energy Box – prosegue Atomo – si sono alternati, l’iperrealismo di Neve, di Acme107, di Kraser e di CHEONE affiancati all’ironia iperrealista-pop di Crea e di Gattonero, al rigoroso astrattismo di Rendo e a quello di DADO, al pop ironico di Pao, al mix tra figurazione e astrazione di Frode, di Hemo, di Ina Ferrara al grafismo di Gep, di Piger e quello del “poeta urbano” IVAN, il figurativo drammatico di Kami e il gioco di strappi di Graffio, i raffinati cromatismi di Shah e di V3rbo e i grafismi underground di Ale Senso e di Sea. Poi il superflat di ispirazione giapponese di Tomoko e il decorativismo gioioso e pop di Felipe Cardeña, con la sua crew di giovani street artist, i Cardeña street boys. Ma anche il pop rivisitato, in perfetto stile anni sessanta, di ESPI. Sono tanti. Il consiglio è di venire a Milano e fare un giro per la città.”
Un aspetto interessante, come ci ha raccontato Ina Ferrara una delle artiste che ha partecipato al progetto, è stato: “dipingere all’aperto e a contatto con i passanti è stato molto bello, in alcuni casi anche faticoso perché sono stata sommersa – confessa Ferrara – da domande. Di solito questo atto creativo difficilmente viene compiuto in presenza del pubblico, ma in questo caso molti dei cittadini sono rimasti impressionati, positivamente, dall’iniziativa”.
La città ha reagito con grande curiosità all’idea di vedere trasformati dei semplici elementi di arredo urbano, che sono fondamentali per il corretto funzionamento della città, in oggetti d’arte.
Energy Box è stato reso possibile grazie alla partecipazione, oltre che del Comune di Milano anche della Fondazione A2A che è la diretta responsabile delle “centraline semaforiche” le Energy Box, appunto.
Sono ancora 500 le cabine da decorare e abbellire. L’invito a partecipare è rivolto ad altri artisti e anche, perchè no, ai cittadini, perché possano continuare a sviluppare questo bel progetto.
Questo è il sogno di Atomo al quale vanno tutti i complimenti per aver promosso questa opera collettiva che contribuisce alla rigenerazione della città, mettendo a stretto contatto i cittadini e gli artisti, con un lavoro creative che contribuisce a rendere più viva e gioiosa la città di Milano.
Antonio Pacor
Il video è stato realizzato da Antonio Pacor. Si ringrazia Olivia Gozzano per l’utilizzo delle fotografie. Musica: Calling Sister Mixter with a Secret at Midnight by Kara Square (c) 2013 Licensed under a Creative Commons Attribution Noncommercial (3.0) license. http://dig.ccmixter.org/files/mindmapthat/41312 Ft: Calling Sister Midnight
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