Nel 2020, oltre 40 mila morti per inquinamento
È la stima della Valutazione integrata dell'impatto ambientale e sanitario (VIIAS): pesano le PM 2.5, il biossido di azoto, l'ozono
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VIIAS: nel 2020, oltre 40 mila decessi per inquinamento
Seppur atteso, l’ultimo rapporto VIIAS -Valutazione integrata dell’impatto ambientale e sanitario dell’inquinamento atmosferico- registra dati terrificanti.
Particolato PM 2.5, biossido di azoto e ozono sono gli inquinanti che più preoccupano il Ministero della Salute, il quale certifica un trend sostanzialmente in miglioramento ma assolutamente insufficiente per limitare il numero di decessi a causa dello smog.
Le spaventose stime effettuate dal dicastero presieduto dal ministro Lorenzin indicano sul 2020: 28.595 morti a causa delle PM 2.5, 10.117 per biossido di azoto e oltre 2.500 per ozono.
Previsioni che stonano su quelli che sono stati gli impegni presi dai leader mondiali in materia ambientale dopo la Cop21, la Conferenza mondiale sul clima, e che lasciano seri dubbi sulla vera intenzione dei governi ad attuare politiche volte al miglioramento della qualità dell’aria.
A raccogliere l’allarme tracciato dal VIIAS è in primis Legambiente, che sottolinea come i costi delle cure sostenuti dal governo per malati che soffrono di patologie croniche cardiorespiratorie e tumore polmonare siano di gran lunga maggiori rispetto a misure immediatamente attuabili che fra dieci, quindici anni potranno davvero risultare provvidenziali.
In Regione Lombardia l’assessore all’ambiente, Claudia Terzi, rivendica il “Piano Aria” partito già tre anni fa e lamenta l’assenza di supporto e dialogo con il relativo dicastero romano dove, a detta dell’assessore, il ministro Galletti fa orecchie da mercante di fronte alla richiesta di investimenti da parte delle Regioni.
A replicare alla Terzi, il consigliere regionale PD, Giuseppe Villlani: “La giunta Maroni non ha abbastanza a cuore questo tema e a dimostrarlo vi è la totale assenza di fondi ulteriori destinati all’ambiente nell’ultimo assestamento di bilancio”.
Ai cittadini, intanto, si continua a chiedere un cambiamento nelle proprie abitudini di vita, in particolar modo per ciò che concerne la mobilità. Fino al prossimo blocco del traffico.
Andrea Eusebio e Marion Didier/alaNEWS
hanno collaborato Laura Fazzini e Noemi La Barbera
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